Ars, ok a legge sul diritto allo studio

Interventi per trasporto scolastico, borse di studio e assistenza ai disabili. Musumeci e Lagalla: "un voto storico, la Regione colma un vuoto. Astenuti i deputati M5s: "Non ci sono coperture finanziarie"

PALERMO – Con voti 37 voti a favore e 18 astenuti, nel corso della seduta di oggi l’Ars ha approvato il disegno “Disposizioni in materia di diritto allo studio“.
“Finalmente gli studenti siciliani avranno una legge sul diritto allo studio con la quale colmiamo un vuoto storico nell’ordinamento legislativo regionale” commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci al termine della votazione da parte del Parlamento siciliano che ha dato il via libera alla legge presentata dal governo regionale, su iniziativa dell’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla.
“La Sicilia era una delle poche Regioni italiane a non avere mai approvato una normativa organica in questo settore determinando forti squilibri nell’accesso ai servizi da parte degli studenti dell’Isola”, aggiunge.
Fra i vari interventi, la nuova legge prevede la costituzione della Consulta regionale per il diritto allo studio, dell’Anagrafe scolastica regionale degli studenti, interventi per il trasporto scolastico, borse di studio, potenziamento linguistico, prestito d’onore per studenti universitari meritevoli, servizi scolastici per alunni diversamente abili o con disturbi specifici dell’apprendimento, valorizzazione delle scuole nelle isole minori, aree montane o metropolitane soggette a degrado sociale e prolungamento del tempo scuola.
Un’attenzione particolare è dedicata allo sport, con misure per la promozione di attività motorie anche a livello agonistico, per migliorare lo stile di vita e contrastare la dispersione scolastica. E, ancora, l’internazionalizzazione e il potenziamento delle attività interculturali, misure di contrasto alla violenza e alla discriminazione, formazione dei docenti sui temi di maggiore evidenza sociale.
“La nuova legge – spiega l’assessore Lagalla – garantirà agli studenti un percorso formativo qualitativamente adeguato e universalmente accessibile, per contrastare i dati preoccupanti e penalizzanti sulla dispersione scolastica e intervenire positivamente sul livello generale delle competenze. Potremo recuperare opportunità perdute e ripristinare il ruolo centrale della conoscenza per lo sviluppo della nostra società. Partire dai giovani significa supportare la crescita economica del territorio, ponendo il tema dell’istruzione alla base del possibile superamento delle attuali disuguaglianze, causate dalle differenti condizioni di partenza di natura economica o sociale”.
L’assessore Lagalla sottolinea, infine, il “lavoro svolto per mesi con l’Ufficio scolastico regionale, con i rappresentanti delle parti sociali, del corpo docente e delle consulte studentesche che, grazie al contributo di tutti i membri della V Commissione, ha portato a una proposta di legge che ha ricevuto l’approvazione definitiva dal parlamento regionale e che è certamente motivo di grande soddisfazione per questo governo”.
Tutti astenuti i deputati del M5s. “Una legge praticamente inutile che non cambia di una virgola i problemi della scuola e degli studenti” commentano i componenti della commissione Cultura dell’Ars (Di Caro, Di Paola, Schillaci e Trizzino). “Questa legge individua svariati problemi del mondo scolastico senza però fornire concrete soluzioni per questi, anche perché è assolutamente priva di idonea copertura finanziaria. Si ha l’impressione di aver voluto fornire a Musumeci qualcosa da poter brandire a favore di telecamere per coprire il vuoto quasi assoluto di questo governo”.

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