Catania, crolla l’impero mafioso di Lo Miglio

Ville lussuose e appartamenti ottenuti con l'usura: confiscati 4,5 milioni all'uomo legato ai Laudani e ai Santapaola

CATANIA – Il tribunale di Catania ha emesso un decreto di confisca di beni nei confronti del pregiudicato Salvatore Lo Miglio, uomo contiguo ai clan mafiosi Santapaola e Laudani, considerato di “qualificata pericolosità sociale”.
A finire nelle mani dello Stato è un patrimonio di tutto rispetto che comprende tre immobili a Letojanni, tre a San Giovanni La Punta, tra i quali una lussuosa villa, uno a Misterbianco, dove sono stati anche confiscati in un unico edificio quattro garage, due botteghe, un deposito e sette appartamenti. Interessati dalla confisca anche un’auto, una moto e il saldo attivo di un conto corrente postale. Il tutto, per un valore stimato di 4,5 milioni di euro.
Era evidente in base alle indagini la sproporzione tra i redditi formalmente dichiarati da Lo Miglio e i numerosi beni acquisiti, tutti provento delle illecite attività commesse nel tempo, in primis l’usura.
Il pregiudicato infatti era stato arrestato nel 2014 nell’ambito dell’operazione denominata “Money Lender”, perché appartenente, assieme ad altre 30 persone, a un’associazione criminale dedita all’usura e all’estorsione, con l’aggravante di aver favorito le due famiglie mafiose catanesi Laudani e Santapaola.
Ed è proprio in relazione a tale procedimento che sono iniziate le investigazioni patrimoniali sul conto di Lo Miglio e del suo piccolo impero, conquistato col ruolo di “finanziatore” dei prestiti usurari.

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