Sindaco di Aci Sant’ Antonio denunciato, Codacons: “Niente sconti sulla sicurezza”

L'associazione dei consumatori passa dalle parole ai fatti e bacchetta il primo cittadino in merito alle mancate risposte sull'edilizia scolastica

ACI S. ANTONIO (CATANIA) –  Il Codacons, dopo aver inoltrato nei mesi scorsi, ripetutamente ma senza esito, richiesta di accesso agli atti, ex legge 241/90, al sindaco di Aci Sant’Antonio, Santo Caruso, per ricevere documentazione attinente gli edifici scolastici del territorio comunale, vista la perdurante inerzia del Comune, ha deciso di denunciare l’omissione di atti d’ufficio alla Procura di Catania. Com’è noto tutti gli edifici scolastici devono possedere il certificato di rispondenza alla normativa antisismica, nonché il Certificato di agibilità che attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi istallati.

“Poiché ad una prima richiesta non faceva seguito alcun riscontro – afferma l’avv. Giovanni Petrone, presidente regionale dell’associazione – nonostante una seconda diffida del 09 Gennaio 2019, Aci Sant’Antonio,  unico Comune in Sicilia, non ha ancora dato riscontro alle richieste-diffide del Codacons. Tale omissione  appare ancora più grave in considerazione del fatto che nel 2017, a seguito di verifiche e rilievi tecnici effettuate su un plesso scolastico santantonese è stata emessa dal sindaco, Santo Caruso, ordinanza di chiusura con effetto immediato a causa di pilastri in cemento depotenziato. Sulla sicurezza degli edifici scolastici – conclude il legale – non è possibile fare sconti a nessuno”.
Bisogna ricordare che il diritto di accesso, disciplinato dalla legge sul procedimento è espressione del diritto alla conoscenza, all’informazione e si deve ritenere oggi ancora più rafforzato alla luce delle nuove disposizioni sulla trasparenza,  rinvenibili nel d.lg. n. 33 del 2013, che hanno introdotto il parallelo istituto dell’accesso civico che ha segnato il  passaggio “dal bisogno di conoscere al diritto alla conoscenza”.
Ai sensi dell’art. 1 co. 1 D. Lgs. n. 33 del 2013, la trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

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