Catania, caffè concerto dal 1° giugno. I ristoratori: “Fulmine a ciel sereno”

Con un avviso il Comune annuncia l'apertura della stagione, Fipe Confcommercio non ci sta: "Senza confronto non c'è futuro: istanze inascoltate e promesse disattese"

CATANIA – L’annuncio da parte del Comune di Catania è come un fulmine a ciel sereno. Con una nota avvertono che in città i caffè concerto inizieranno il primo giugno. Ma  qualcosa non torna per la Fipe Confcommercio.
“Ci aspettavamo da tempo di partecipare a un incontro preventivo per capirne di più su novità ed eventuali interventi innovativi – spiega Dario Pistorio, presidente regionale di Fipe Confcommercio – invece come al solito questa amministrazione snobba i tavoli di concertazione e decide il da farsi senza consultare parti sociali e commercianti. Senza confronto non c’è futuro, senza linee guida progettuali si rischia il flop”.
Dello stesso avviso Giovanni Trimboli, presidente dei ristoratori della Fipe Confcommercio: “Ci avevano garantito che avremmo rotto con il passato, che avremmo svecchiato e mandato in soffitta la parola caffè concerto, ci avevano garantito che avrebbero rilanciato il centro storico, ma di tutte queste promesse neanche l’ombra. Ad oggi non capiamo come verrà fatta rispettare la ztl, visto che da sempre macchine e motorini hanno libero accesso. Quali varchi verranno chiusi e se saranno presidiati, se c’è un piano sicurezza, quante risorse umane verranno impiegate e se c’è una regia”.
“Bisogna che i servizi di base siano attuati, vedi il servizio rimozione, la pulizia straordinaria delle strade con disinfestazioni, il controllo del territorio per evitare che si manifestino comportamenti non idonei in un area che dovrà ospitare avventori e turisti – continua Trimboli -. Restiamo un biglietto da visita importante per la città e questo non si può negare, perciò auspichiamo che al più presto si possa tutti insieme commercianti, residenti, amministrazione comunale e forze dell’ordine, ritrovarsi intorno a un tavolo per affrontare le tematiche più urgenti. Anche se siamo in ritardo niente è perduto e qualcosa potrà ancora essere sistemata”.

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