L’opposizione: “Altro che letterine…”

Catania bene comune: "Basta con le umiliazioni". E il Movimento 5 stelle snocciola numeri: "Il governo nazionale per la città ha fatto molto"

CATANIA – “Signor sindaco, è ormai troppo tardi per le letterine e le suppliche. Il governo Lega-5 stelle ha avuto tutto il tempo per intervenire per garantire i diritti ai cittadini catanesi, gli stipendi ai lavoratori, i servizi alla città e alle persone più vulnerabili. È evidente che ha deciso di non farlo”. Catania bene comune commenta così l’appello di Salvo Pogliese al premier Giuseppe Conte, invitato ad aiutare la città in dissesto.
“Bisogna prendere atto definitivamente – aggiunge Cbc – che lo stesso partito che ha raccolto in città alle elezioni politiche il 50% dei voti, il Movimento 5 stelle, ha deciso di abbandonare Catania. Bisogna prendere atto che l’altro partito di governo, la Lega, che nella sua giunta esprime assurdamente un assessore, ha deciso di ignorare Catania. Non è accettabile l’umiliazione che la città ha subito qualche giorno fa quando lei, in qualità di sindaco, di fronte all’emergenza finanziaria ha dovuto raggiungere il sottosegretario durante un’iniziativa elettorale della Lega in un albergo: questa è la misura dell’attenzione del sottosegretario verso gli interessi della città e dei suoi cittadini”.
L’associazione incalza Pogliese: “Lei scrive che la compostezza delle parti sociali è frutto del loro encomiabile senso di responsabilità. La città sa bene che i silenzi e la prudenza di certe associazioni di categoria e di alcune, fortunatamente non tutte, organizzazioni sindacali è invece frutto della complicità che esse hanno avuto nel portare la città al dissesto, attraverso silenzi istituzionali, accaparramento di poltrone, logiche spartitorie e clientelari. Altro che letterine! Occorrono atti concreti. Occorre il coraggio di esigere, anche attraverso proteste clamorose, che la questione della città di Catania entri nella discussione del governo, come ha fatto il sindaco di Napoli De Magistris. Occorre una mobilitazione della cittadinanza”.
Anche le parlamentari catanesi del Movimento 5 stelle intervengono sulla vicenda. “Apprendiamo con stupore – dicono Nunzia Catalfo, Tiziana Drago e Simona Suriano – della lettera del sindaco al presidente del consiglio Conte. Stupore perché questo governo, con il Movimento cinque stelle, ha dimostrato una grandissima disponibilità sia nell’ascolto sia nell’azione per venire incontro alle esigenze di Catania e dei suoi cittadini. Questi ultimi sono i soli a cui dobbiamo rendere conto e che non possono pagare lo scotto delle cattive amministrazioni che si sono succedute a Catania nel corso degli ultimi 20 anni”.
“In particolare – – proseguono le esponenti pentastellate – partiamo dai fatti e dai numeri. Il governo per Catania si è mosso per fronteggiare con atti concreti l’emergenza sociale. Basti pensare ai fondi per la non autosufficienza (41 milioni di euro per l’intera isola), al fondo contro la povertà (di cui a dicembre sono stati erogati 4,2 milioni), al Pon Inclusione (assegnati 8,5 milioni nel triennio 2017-20, erogati in anticipazione nel 2018 1,3 milioni di euro), al fondo 285 che ha previsto 1,5 milioni di euro per Catania e allo stanziamento di 3 milioni per realizzare asili nido in città”.
Le deputate sottolineano però “le forti resistenze nei confronti delle misure avanzate, sia a sostegno di Roma sia a sostegno di altri Comuni in difficoltà, da parte della Lega. La stessa Lega che è alleata di governo della città del sindaco Pogliese e che esprime un assessore. La Lega che per bocca del senatore Candiani, rappresentante del Carroccio in Sicilia, ha detto a Catania di aspettare il voto delle Europee e di ‘stringere i denti’. Quindi da un lato c’è una forza politica che si impegna, che dialoga, che porta fondi e sostanza mentre dall’altro c’è una forza politica, alleata, che per mero gioco di calcolo elettorale rinvia l’approvazione di atti importanti come se nulla fosse. Non vorremo che, visto che il sindaco Pogliese ha recentemente lasciato Forza Italia, la questione del dissesto di Catania sia una carta giocata, alla maniera della vecchia politica, per ‘convincere’ il primo cittadino a passare con la Lega”.

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