Ruba in casa di amici: 36enne in manette

Messina. Fa irruzione nell'abitazione di una coppia che conosceva e s'impossessa di alcuni preziosi, poi inventa una storia inverosimile

MESSINA – Prova a rubare in casa di amici e racconta una storia inverosimile per sottrarsi all’arresto. Un uomo di 36 anni, Giuseppe Occhino, noto alle forze dell’ordine,
è stato arrestato dalla polizia per tentato furto aggravato in abitazione; casa che il trentaseienne conosceva bene perché di amici. Occhino è stato sorpreso dagli amici, ai quali ha giustificato la sua presenza raccontando di aver notato dalla strada le luci accese e visto un individuo, probabilmente di colore, con abiti scuri e cappuccio in testa, allontanarsi frettolosamente dallo stabile. Preoccupato ed insospettito, l’uomo non avrebbe esitato ad entrare nell’appartamento per assicurarsi che tutto fosse in ordine.
La storia ha retto poco all’arrivo dei poliziotti che hanno subito notato che nessun segno di effrazione era presente e che, con ogni probabilità, chiunque fosse entrato nell’abitazione ne possedeva le chiavi. Le successive verifiche hanno confermato la scarsa attendibilità della versione raccontata evidenziando invece le responsabilità dell’uomo.Dal racconto delle vittime è emerso, infatti, che lo scorso 12 maggio qualcuno aveva già fatto visita nell’appartamento asportando gioielli e altri valori anche in questo caso senza lasciare traccia e che da giorni una copia delle chiavi di casa era scomparsa. Chiavi peraltro recuperate in strada dai poliziotti nell’esatto punto indicato dal trentaseienne che sosteneva di aver visto il presunto ladro liberarsene durante la fuga.
Gli agenti delle “Volanti” hanno perquisito l’uomo ed esteso la perquisizione presso il suo domicilio rinvenendo, nel cassetto della camera da letto, proprio gli orecchini e l’anello rubati in casa delle vittime.
Si è proceduto all’arresto per furto in abitazione e alla denuncia per ricettazione a cui, nel corso delle indagini, si è aggiunta un’ulteriore denuncia per furto di energia elettrica dal momento che, durante la perquisizione, i poliziotti hanno constatato una manomissione del contatore poi confermata da personale Enel.
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