A porte chiuse processo al santone Capuana

Slitta per un difetto di notifica la prima udienza a Catania. La diocesi di Acireale sarà parte civile

CATANIA – Si svolgerà a porte chiuse, per la delicatezza dei temi trattati dal procedimento, il processo ’12 apostoli’ per presunti abusi sessuali su minorenni consumati in una comunità di ispirazione cattolica.
Lo ha deciso, accogliendo la richiesta della Procura, il presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Catania, Ignazia Barbarino, che ha rinviato per un difetto di notifica la prima udienza, prevista per oggi, al 14 ottobre.
Tra i quattro imputati il ‘santone’ Piero Alfio Capuana, 75enne bancario in pensione, alla guida della comunità che avrebbe abusato di ragazzine tra i 13 e i 15 anni, in alcuni casi con la complicità delle madri delle vittime. Con lui a processo anche tre presunte fiancheggiatrici: Katia Concetta Scarpignato, Fabiola Raciti e Rosaria Giuffrida.
Secondo l’accusa, gli abusi erano presentati come purificazione compiuti da un ‘arcangelo’ reincarnato, plagiando le ragazze. Nel processo alcune delle giovani vittime si sono costituite parte civile assistite dagli avvocati Tommaso Tamburino e Salvo Pace. In aula era presente anche l’avvocato Giampiero Torrisi legale della Diocesi di Acireale che alla prossima udienza chiederà di costituirsi in processo come parte civile.
“Al fine di tutelare il bene della fede dei cattolici, che la Diocesi rappresenta e custodisce, quest’ultima ha chiesto al giudice di costituirsi parte civile nel suddetto processo, partecipando in tal modo attivamente a meglio far emergere la verità”, scrive in una nota la Diocesi di Acireale.
“Distinguendo queste persone dagli altri componenti dell’associazione Acca e da quanti hanno partecipato alle sue attività sociali e religiose – si legge ancora nella nota – è noto che esse vi hanno svolto un ruolo chiave, proponendo la ‘comunità’ con le sue attività presso le autorità della Diocesi, presso il popolo cristiano e presso l’intera società come entità e opera di apostolato cattolico. Se le accuse saranno provate – conclude il comunicato – sarà evidente che tali persone hanno arrecato un grave danno ai cattolici e alla Diocesi, per lo scandalo conseguente”.
Intanto ha avuto accesso al rito abbreviato uno dei tre indagati per favoreggiamento: l’ex presidente dell’Associazione cattolica cultura ed ambiente di Aci Bonaccorsi, Salvatore Torrisi, con la prima udienza fissata per il 28 ottobre. Per gli altri due – l’ex deputato e assessore regionale, Domenico ‘Mimmo’ Rotella, marito di Rosaria Giuffrida, e il sacerdote, padre Orazio Caputo – è in corso l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura.
Da intercettazioni della polizia postale di Catania emergerebbe che il sacerdote avrebbe appreso nel segreto della confessione delle indagini avviate su una denuncia per abusi sessuali e avrebbe avvisato dell’attività in corso Torrisi e Rotella.
Nell’inchiesta sono confluiti gli incidenti probatori con gli interrogatori delle vittime. Titolari dell’inchiesta ’12 apostoli sono il procuratore Carmelo Zuccaro, l’aggiunto Marisa Scavo e il sostituto Agata Consoli.

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