AstroLuca torna in orbita

L'astronauta catanese Luca Parmitano dal 20 luglio partirà per la missione Beyond: "Dallo spazio vediamo il pianeta modificarsi, il più grande nemico dell'uomo è il cambiamento climatico"

FRASCATI (ROMA) – E’ di nuovo pronto a volare. A sei anni dal suo debutto fra le stelle con la missione Volare del 2013, l’astronauta Luca Parmitano si prepara a partire il prossimo 20 luglio, nel giorno dei 50 anni dello sbarco sulla Luna, per affrontare la sua nuova missione Beyond, Oltre. E’ una missione che guarda lontano e punta a gettare le basi che nei prossimi anni permetteranno di raggiungere la Luna e poi Marte. Per AstroLuca, nato 43 anni fa a Paternò (Catania) è una nuova avventura che durerà circa 200 giorni, nella quale sarà il terzo europeo e il primo italiano al comando della Stazione Spaziale Internazionale e nella quale lo attendono nuove passeggiate spaziali, tra le più avventurose di sempre.
“In questi sei anni sono cambiato e adesso ho voglia di restituire quanto ho avuto finora in termini di esperienze”, ha detto l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e tenente colonnello dell’Aeronautica Militare, incontrando la stampa presso l’ufficio dell’Esa in Italia, l’Esrin, nell’ultimo incontro programmato prima della partenza. A salutarlo anche il direttore generale dell’Esa Jan Woerner, il direttore dell’Esrin Josef Aschbacher, il direttore del Volo umano e robotico dell’Esa David Parker e il neopresidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Giorgio Saccoccia, nella sua prima uscita pubblica. D’ora in poi Luca Parmitano avrà a disposizione davvero poco tempo libero: “per un astronauta l’addestramento non finisce mai”, ha detto.
Questi giorni in Italia sono stati anche l’occasione per un breve ritorno alla sua attività di pilota sperimentale, con una tappa nell’aeroporto di Pratica di Mare. La settimana prossima sarà in Germania, nel centro di addestramento degli astronauti europei a Colonia; poi negli Stati Uniti, per due settimane nel centro di addestramento della Nasa a Houston; quindi nel centro di addestramento russo di Città delle Stelle, vicino Mosca, e infine l’ultima fase dell’addestramento e la quarantena nella base di lancio russa di Baikonur, nel Kazakhstan, da dove partirà con la Soyuz. Con lui saranno l’americano Andrew Morgan e il russo Alexander Skvortsov.
Parmitano sa già che quando assumerà il comando il tempo per sé sarà azzerato: “per me c’è un solo modo di porsi di fronte a una missione: con molta umiltà. Poter fare il mio lavoro è un grandissimo privilegio e bisogna trovare il modo per ripagarlo. Il mio tempo appartiene a chi mi ha portato a bordo, ai contribuenti, a chi mi ha addestrato, a chi mi ha affidato i suoi esperimenti e, soprattutto all’equipaggio”. La vita a bordo si annuncia intensa anche sul fronte della ricerca.
Per l’Esa AstroLuca eseguirà test utili all’industria e alla scienza dei materiali, dallo spazio farà anche muovere un robot sulla Terra e converserà con Cimon, il robot basato sull’intelligenza artificiale. Sei gli esperimenti italiani preparati che l’astronauta seguirà per l’Asi, fra test di fisiologia umana, dimostratori tecnologici e osservazione della Terra. “L’unico vero nemico è il cambiamento climatico. Volete un nemico? Non cercatelo in altri esseri umani, ma nei cambiamenti climatici: sono questi i veri nemici dei quali avere paura. Noi astronauti dallo spazio vediamo cambiare il nostro pianeta ed è questo che ci spaventa. Ho visto – ha proseguito – alluvioni e cicloni e come si incrementano. Sono un padre, ho due figlie e credo nel futuro: dobbiamo unirci per combattere questo nemico globale”.

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