Siracusa, incendiata l’auto di un giornalista

Gaetano Scariolo si occupa di cronaca nera e giudiziaria

SIRACUSA – E’ stata incendiata poco dopo la mezzanotte l’auto del giornalista siracusano Gaetano Scariolo, 47 anni, che scrive per il Giornale di Sicilia e l’Agenzia Italia. Qualcuno avrebbe cosparso di liquido infiammabile il cofano della Ford Fiesta dando poi fuoco.
L’auto, che si trovava posteggiata in strada nei pressi dell’abitazione, è stata completamente distrutta nella parte anteriore. La polizia ha eseguito i rilievi e ha acquisito alcuni elementi utili alle indagini.
Secondo gli investigatori i motivi del gesto da ricercare sono nell’attività professionale del giornalista che si occupa di cronaca nera e giudiziaria nel capoluogo.
“Non ho idea su chi possa avere organizzato l’incendio della mia auto. Ma sono certo che l’intimidazione ha a che fare con la mia attività professionale”, ha detto Scariolo che ha seguito tutte le operazioni antimafia degli ultimi tempi e i principali processi agli uomini delle cosche della provincia di Siracusa. Scariolo aveva posteggiato l’auto (che usa raramente) alle 21, l’incendio è stato appiccato dopo mezzanotte. I vigili del fuoco, avvertiti dai vicini, sono subito intervenuti.
Sono tanti gli attestati di solidarietà arrivati al giornalista. “Nessuna intimidazione potrà mai fermare il lavoro giornalistico”, ha detto il segretario Assostampa Siracusa Prospero Dente. “Questo episodio – aggiunge – dimostra che il giornalismo fatto di ricerca, approfondimento, rispetto delle fonti e, quindi, di professionalità, continua a essere un fastidioso avversario per la criminalità e il malaffare in genere. L’Assostampa di Siracusa e i giornalisti siracusani tutti stanno con Gaetano Scariolo”.
“Un gesto vigliacco che colpisce, evidentemente, un giornalista scomodo perché svolge con serietà e competenza il suo lavoro”, dice il sindaco, Francesco Italia. Anche le organizzazioni sindacali si schierano al fianco di Scariolo.
I segretari di Cigl, Cisl e Uil, Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, dicono: “Siamo naturalmente fiduciosi nel lavoro della magistratura, affinché si risalga ai responsabili dell’attentato ma nel frattempo non possiamo che sostenere moralmente e quotidianamente il lavoro di cronisti che, con scrupolosità e verifica delle notizie, rappresentano tante problematiche e questioni legate al nostro territorio”.
Solidarietà anche dall’Unci, da Stefano Zito e Paolo Ficara, rispettivamente deputato regionale e parlamentare nazionale del MoVimento 5 Stelle, da Confindustria Siracusa, dal presidente del Consiglio comunale siracusano, Moena Scala.

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