“A Catania basterebbero mille telecamere”

Festa della polizia. Il questore Francini: "Necessario un decoroso impianto di videosorveglianza". Il vice capo nazionale Rizzi: "La città ha dato sempre risposte straordinarie". VIDEO

CATANIA – La Polizia di Stato ha celebrato stamane a Catania il 167/mo anniversario della sua fondazione nel Teatro Massimo Vincenzo Bellini alla presenza, tra gli altri, del vice direttore della Pubblica Sicurezza e direttore centrale della Polizia Criminale Prefetto Vittorio Rizzi.
Vi hanno partecipato il prefetto Claudio Sammartino, il sindaco Salvo Pogliese, le massime autorità civili e militari, i poliziotti e i loro familiari. Alla manifestazione hanno preso parte rappresentanze degli studenti delle scuole che hanno aderito al progetto “PretenDiamo Legalità”, istituito dal Ministero dell’Interno di concerto con il Miur.
Durante la cerimonia sono stati premiati alcuni poliziotti che si sono particolarmente distinti in operazioni di polizia giudiziaria e di soccorso pubblico. Nella piazza antistante al teatro in alcuni stand espositivi gli agenti delle Specialità della Polizia di Stato hanno illustrato le nuove tecnologie in dotazione ai reparti della Polizia di Stato.
“Occorre fare di più sul versante del disordine urbano, dell’illegalità diffusa, della difficoltà dei controlli sulla cosiddetta movida. Ma qui occorre realmente il contributo convinto e fattivo di tanti altri soggetti – ha detto il questore Alberto Francini -. Stiamo facendo qualche passo avanti ma bisogna farne tanti altri incominciando da un minimo, decoroso impianto di videosorveglianza della città”.

“Io porto sempre come esempio – ha aggiunto – il milione di telecamere di cui è dotata Londra, una città di 14 milioni di abitanti. Facendo una facile proporzione, a Catania ce ne dovrebbero essere circa 34.000 ma poiché mi rendo conto che Catania non è Londra, me ne basterebbero 1.000”.
“La lotta alla criminalità comune e organizzata – ha proseguito – passa da una vigilanza costante sul fenomeno da parte di tutte le altre istituzioni e soprattutto della società civile. Non delegate mai totalmente ad altri la vostra e l’altrui sicurezza. Pretendete massima attenzione e rigore dalle istituzioni preposte, ma ogni cittadino faccia la sua parte attiva e proattiva in termini di legalità”.
“Se consideriamo che è una città del profondo Sud, che è la seconda città di una regione che notoriamente combatte contro la piaga delle infiltrazioni mafiose, che risente di tutte le distorsioni legate a una questione meridionale mai risolta, mi sento di dire che Catania è una città relativamente sicura. Nonostante queste mie affermazioni, basate sulla conoscenza dei problemi reali di sicurezza e sul numero e la qualità degli eventi criminosi, tutto ciò nulla incide sul senso di insicurezza da parte della popolazione che anzi aumenta a Catania così come nelle grandi altre città italiane”.
“Ho scelto Catania perché nella mia attività di direttore centrale anticrimine questa città era al centro di tutte le progettualità, da quelle nella lotta alla criminalità organizzata all’immigrazione clandestina, ai progetti sulla violenza di genere e devo dire che abbiamo sempre scelto Catania perché ha dato sempre delle risposte straordinarie”, ha detto il vice capo della Polizia Prefetto Vittorio Rizzi in una intervista all’emittente televisiva Telecolor.
“Quindi – ha concluso Rizzi – è un segno di riconoscimento e un ringraziamento ai poliziotti, agli uomini e alle donne della città di Catania, che hanno seguito tutte queste progettualità e hanno fatto un lavoro straordinario”.

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