Migranti dirottano mercantile verso l’Italia. Salvini: “Questi sono pirati, non naufraghi”

L'imbarcazione soccorsa era diretta in Libia. Il ministro: "Il nostro Paese lo vedranno col cannocchiale". VIDEO

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ROMA – Il ministro dell’Interno Matteo Salvini che torna a tuonare contro “un’ipotesi di dirottamento di un mercantile che stava arrivando in Libia dopo aver soccorso migranti e che invece ora sta dirigendosi a Nord, verso Malta o Lampedusa”.
“Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l’Italia la vedranno col cannocchiale”, ha detto Salvini.
Il mercantile Elhiblu I con un gruppo di migranti a bordo erano stati salvati da un naufragio nello specchio d’acqua della Libia. Il Viminale parla di “un cambio di rotta repentino, dopo che la motonave era arrivata fino a 6 miglia dall’ingresso del porto di Tripoli”.
Le condizioni meteo non sono buone e ci vorranno ancora alcune ore di navigazione – a quanto si apprende – per capire se il mercantile si dirigerà verso Malta o verso Lampedusa.
“Non sono naufraghi ma pirati” dice Salvini. Sempre in mattinata una motovedetta libica aveva intercettato e salvato 120 migranti naufragati in acque di ricerca e soccorso libiche e sta rientrando a Tripoli.
“Poveri naufraghi che dirottano il mercantile che li ha salvati perché vogliono decidere la rotta della crociera”, dice Salvini in diretta facebook. Il ministro ha mostrato sulla cartina il punto in cui è la nave “a mezza via tra Italia e Malta. Io dico ai pirati: ‘l’Italia scordatevela’. Questa è la dimostrazione più evidente che non si tratta di un’operazione di soccorso ma un traffico criminale di esseri umani che arriva addirittura a dirottare un’imbarcazione privata. E’ un atto di delinquenza, di criminalità organizzata. Le acque italiane sono precluse ai criminali”.

Il mercantile in realtà è diretto verso la zona di ricerca e soccorso maltese. A quanto si apprende, l’intervento di soccorso nasce in zona Sar libica. La Guardia costiera libica ha coordinato il soccorso e ha indicato al mercantile di provvedere al salvataggio di un’imbarcazione in difficoltà con 120 persone a bordo.
La Guardia costiera ha indicato anche il porto di destinazione, Tripoli. La nave – battente bandiera delle Isole Palau – si è in un primo momento diretta verso il porto della capitale aderendo ai comandi. Arrivata però a 5-6 miglia dal Tripoli, ha invertito la rotta dirigendosi verso nord e ora si trova a circa 100 miglia da Malta.
Intanto su Twitter l’ong Mediterranea chiede che sia garantito lo sbarco: “Alla El Hiblu 1 deve essere immediatamente assegnato un porto sicuro in un Paese europeo dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali”.
“Mediterranea Saving Humans sta monitorando, minuto per minuto, il caso della nave mercantile ‘El Hiblu 1’, petroliera di proprietà turca e battente bandiera di Palau, che ha fatto rotta verso Nord dopo aver salvato in mare 108 persone fuggite dai campi di concentramento libici, in cerca di rifugio sulle coste europee”, si legge in un comunicato della ong.
“L’articolo 33 della Convenzione di Ginevra parla chiaro – prosegue la nota di Mediterranea -: ‘Nessuno Stato contraente espellerà o respingerà in qualsiasi modo un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate’. I governi che si oppongono a questo salvataggio e pretendono che la nave consegni i naufraghi in un porto libico, compiono un reato oltre che un atto disumano. Facciamo appello alle istituzioni europee perché non voltino la testa da un’altra parte e aiutino le persone in fuga dai campi di concentramento libici”.

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