L’auto del futuro arriva da Catania

L'ibrida Vulcan-Fury è stata realizzata da 30 studenti di Ingegneria e potrebbe rivoluzionare la mobilità sostenibile

CATANIA – L’hanno denominata Vulcan-Fury, il prototipo di auto ibrida del futuro che potrebbe rivoluzionare la mobilità sostenibile, soprattutto nelle aree urbane. A realizzarla il team Eco Hybrid Katane composto da 30 studenti dei dipartimenti di Ingegneria dell’università di Catania dopo quattro anni di progettazione e sviluppo.
“Vulcan-Fury – spiega il team manager Antonio Gurgone – è una monoposto a trazione interamente elettrica che può arrivare fino a un massimo di 62 chilometri all’ora grazie al sistema di alimentazione Ibrido Serie, una tecnologia che trasforma l’energia meccanica di un motore a combustione interna in elettricità immagazzinata in super condensatori. Il progetto è stato finanziato dall’università di Catania, l’unico ateneo in tutto il mondo ad avere sviluppato questa tecnologia che consente alla vettura, finalizzata all’utilizzo urbano con tergicristalli, sospensioni, freni a disco e sistemi di sicurezza, di percorrere tra i 100 e i 300 km con un litro di benzina”.
Il prototipo è nell’aula magna dell’Edificio della Didattica della Cittadella universitaria dal prof. Rosario Lanzafame, responsabile scientifico del progetto e a luglio parteciperà, al Queen Elizabeth Park di Londra, alla “Shell EcoMarathon Europe”, la manifestazione internazionale che prevede la partecipazione di 300 squadre “universitarie” provenienti da tutto il mondo.
E il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci alla presentazione ha espresso “apprezzamento nei confronti del team che, con la consulenza dei docenti dell’università di Catania, è riuscito a mettere su su un’idea innovativa, l’auto elettrica che rappresenta un primo concreto passo, oltre che la testimonianza di quanto sia importante riuscire a valorizzare maggiormente i nostri atenei e metterli in sintonia col sistema delle imprese e del mondo del lavoro”.
Il presidente della Regione, inoltre, ha aggiunto che nei giorni scorsi ha chiesto ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico “di riqualificare il sito industriale di Termini Imerese, area d’eccellenza per la produzione di automobili naufragata dopo 40 anni di presenza della Fiat. Ho chiesto di destinarlo alla produzione di auto elettriche che saranno le protagoniste del nostro prossimo futuro, un’industria leggera, compatibile con l’ambiente e con un alto tasso occupazionale”.

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