Ars, all’alba varata la finanziaria

La legge di stabilità è stata approvata con 34 voti a favore e 28 contrari dopo la lunga maratona notturna

PALERMO – L’Assemblea regionale siciliana ha varato all’alba la Finanziaria, al termine di una seduta fiume durata tutta la notte. La legge di stabilità è stata approvata con 34 voti a favore e 28 contrari, dopo avere raggiunto una intesa su un maxi emendamento relativo alla copertura dei tagli.
Ieri il presidente della Regione Nello Musumeci aveva convocato una seduta straordinaria di giunta in seguito alla bocciatura in aula, a causa di franchi tiratori tra le fila della maggioranza, della norma che spalmava un disavanzo di 544 milioni nel triennio.
Musumeci – che si trovava a Roma per registrare una puntata del programma di Vespa “Porta a Porta”, è rientrato d’urgenza in Sicilia. Agli assessori avrebbe ribadito la posizione, avanzata più volte in passato, circa la necessità di abolire il voto segreto e di essere pronto a misurare su questa proposta la tenuta della maggioranza. In caso contrario Musumeci sarebbe disposto anche ad agitare lo spettro delle dimissioni, ipotesi che comporterebbe lo scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana.
“Una manovra pessima e senza prospettive, frutto di artifici contabili più che di vere risorse e con tante norme ad alto rischio impugnativa”. Con queste motivazioni il M5s, spiega in una nota, ha “votato no a una Finanziaria di cui non ha condiviso quasi nulla”. “Questo governo irresponsabile – afferma il capogruppo Francesco Cappello – appende i destini di migliaia di lavoratori alle decisioni di Roma, ma non provi a scaricare sull’esecutivo nazionale le proprie colpe e inettitudini. Con senso di responsabilità siamo rimasti in aula, condividendo alcune norme e provando a rendere meno peggiore il testo con alcuni emendamenti, ma l’impianto era veramente pessimo”. “Musumeci ancora una volta – conclude Cappello – sì è dimostrato incapace di cercare strade, ma sarà abilissimo a trovare scuse. Peccato per lui che i siciliani, con l’acqua alla gola, ormai non gli credano più”.

scroll to top