Catania, in quattro finiscono in cella

Arresti dei carabinieri per spaccio, rapine ed evasione dai domiciliari

CATANIA – Quattro arresti dei carabinieri di Catania. I carabinieri della stazione Piazza Dante hanno arrestato il 43enne catanese Giulio Arena, in esecuzione di un ordine per l’espiazione di pena detentiva emesso dalla Corte di Appello di Catania. Il 31 agosto 2015, Arena fu uno degli autori della rapina a mano armata commessa nell’agenzia del Monte dei Paschi di Siena di Floridia (Sr) che fruttò ai criminali un bottino di circa 160.000 euro. Arrestato dai carabinieri, è stato giudicato e condannato a una pena di 6 anni  e 8 mesi di reclusione. Arena è stato posto ai domiciliari.
In manette è finito anche il 44enne albanese Andon Bejo, rientrato in Italia dopo che era stato espulso definitivamente. L’uomo è stato fermato per un controllo mentre si trovava in via Calati in compagnia di un pregiudicato catanese. Dall’interrogazione in banca dati, è emerso che Bejo, residente in Grecia, era stato già condannato per rapina dal Tribunale di Catania ed espulso nel 2012 dall’Italia con decreto del Tribunale di Ancona che ne vietava il reingresso a vita sul territorio nazionale.
I carabinieri della Stazione Piazza Verga hanno arrestato il 41enne catanese Davide Vitale. L’uomo, già condannato dai giudici a una pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione per spaccio di droga, reato commesso a San Gregorio di Catania il 3 agosto 2016, era stato ammesso a scontare la pena attraverso l’affidamento in prova ai servizi sociali. Vitale, disattendendo più volte le prescrizioni, è stato arrestato e condotto nel carcere di Catania Piazza Lanza.
Infine, i carabinieri di Vizzini hanno arrestato il 63enne Giuseppe Icaro per evasione dai domiciliari, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Sorpreso dalla pattuglia in strada, in evidente violazione della misura detentiva cui era sottoposto, per evitare l’arresto, ha prima minacciato i militari per poi scagliarvisi contro. Bloccato e ammanettato, è stato ricollocato agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.

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