Sfollati dell’Etna: “Sanremo ci dia voce”

La lettera a Baglioni da uno dei 1.300 senza casa: "Vogliamo tornare alla normalità, ma le istituzioni sono distanti". VIDEO: L'APPELLO

CATANIA – Dalla sera del 26 dicembre scorso, dopo la scossa di magnitudo 4.8 che ha sconvolto l’Etna, vive in albergo con la moglie, perché la sua casa ad Aci Sant’Antonio, è inagibile, come tante di altri paesi alle pendici del vulcano attivo più alto d’Europa.
E’ uno dei 1.300 ‘sfollati’ del sisma di Santo Stefano, Alessandro Garozzo, 62 anni, che a nome di tutti quelli che sono nelle sue condizioni chiede a Claudio Baglioni di “dare voce a Sanremo ai terremotati dell’Etna” che, afferma, sono “preoccupati per i mancati provvedimenti” e per “la ricostruzione che sembra dissolversi giorno dopo giorno.
“Ci si chiede – scrive nella missiva Garozzo – a cosa sia dovuto il calo dell’attenzione del Governo nazionale da cui attendiamo atti concreti per il ritorno alla normalità” “Mi rivolgo a te Claudio Baglioni – scrive nella missiva Garozzo – dedica almeno un minuto durante il Festival di Sanremo a chi come me ha subito gravissimi danni o peggio ancora a chi ha perso tutto: sarebbe un segnale forte anche nei confronti di Istituzioni che al momento sentiamo troppo lontane”.

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