Processo canili lager, associazioni fuori

Animalisti non saranno parte civile a Catania. La protesta: "Tutto è partito dalle nostre denunce"

CATANIA – Il Tribunale di Catania ha negato la costituzione di parte civile di LAV, L’Altra Zampa ONLUS e Lega Nazionale per la Difesa del Cane nel procedimento a carico del gestore dei canili NOVA E.N.T.R.A. nonché di dipendenti del Comune di Catania e della ASP – Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, per reati come la truffa, l’associazione a delinquere, oltre al maltrattamento e alla detenzione in condizioni incompatibili con le caratteristiche etologiche degli animali, accentando la sola costituzione del Comune di Catania.
“Si tratta di una decisione incomprensibile – affermano le Associazioni – siamo presenti sul territorio catanese con nostre sedi particolarmente attive nei confronti del fenomeno del randagismo, abbiamo svolto un ruolo fondamentale di impulso del procedimento, figurando tra i denuncianti, e ci siamo opposti alle due richieste di archiviazione da parte della Procura, opposizioni culminate, nell’aprile 2016, nell’imputazione coatta da parte del Giudice per le Indagini Preliminari, che aveva obbligato la Procura a far valere le ragioni dell’imputazione proposte dalle Associazioni, richiedendo il rinvio a giudizio per gli indagati”.
Le pessime condizioni dei cani detenuti presso le strutture del Nova E.N.T.R.A., oggi ridenominato “Il Rifugio di Concetta”, erano state accertate, tra gli altri, dal Ministero della Salute, che aveva inviato una task-force specializzata, la cui relazione finale, dell’agosto 2014, indicava con chiarezza le terribili condizioni di detenzione dei cani.
“L’incomprensibilità della decisione odierna è tanto più accentuata quando si consideri che il Tribunale ha affermato che le Associazioni non avrebbero subito alcun danno dai comportamenti degli imputati, – proseguono le Associazioni – una presa di posizione che appare in aperta e sprezzante violazione di una giurisprudenza consolidatissima e più volte confermata dalla Corte di Cassazione: basti ricordare le sentenze relative all’allevamento Green Hill o al canile comunale di Cremona”.
Precedenti giurisprudenziali, evidentemente ignorati dall’ordinanza del Tribunale, che stabiliscono chiaramente che in caso di frustrazione e danneggiamento dei fini statutari di un’Associazione, la stessa si può pacificamente costituire in giudizio.
LAV, L’Altra Zampa e Lega Nazionale per la Difesa del Cane, assistite dagli Avvocati Pilar Maria Dolores Castiglia, Gaetana Cipolla e Michele Pezone, preannunciano che studieranno ogni strada per correggere l’enorme errore odierno, oltre a scrivere al Presidente del Tribunale e al Procuratore Capo, esponendo ogni aspetto di quest’assurda vicenda. Chiederanno, inoltre, l’intervento del Ministero della Giustizia affinché attivi tutti gli strumenti di verifica, nonché del Ministero della Salute, il cui duro lavoro di ispezione aveva fatto emergere la terribile situazione in cui gli animali erano costretti a vivere. Duro lavoro che, adesso, rischia di venire vanificato

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