Manovale ucciso nel Palermitano

Il 36enne Vincenzo Greco freddato a colpi di pistola a Belmonte Mezzagno

PALERMO – Era sul suo fuoristrada quando è stato affiancato da un’alta vettura da dove i killer hanno fatto fuoco. E’ morto così crivellato dai colpi un giovane di 36 anni, incensurato, Vincenzo Greco, manovale edile, a Portella della Paglia a Belmonte Mezzagno (Palermo). Le indagini, condotte dai carabinieri, puntano a contesti mafiosi.
Greco quando è stato bloccato era diretto all’allevamento di animali che gestiva insieme ai fratelli. I killer lo hanno affiancato mentre era alla guida del suo Mitsubishi. Poi hanno iniziato a sparare. L’omicidio è avvenuto in una zona di campagna sulla strada provinciale 38 che collega Belmonte a Santa Cristina Gela.
Greco ha due fratelli anche loro manovali edili. Le indagini sono coordinate dalla Dda di Palermo. Il suocero di Greco era Filippo Cassella, ucciso a 32 anni il 10 marzo del 1994. In quel delitto rimase ferita anche un’altra persona. Fu uno dei tanti omicidi che insanguinarono quella zona nel Palermitano in un periodo di guerra tra i clan mafiosi per accaparrarsi il potere. La vittima di stasera era allora 12enne.
Gli investigatori stanno comunque interrogando amici e familiari per tentare di chiarire il movente di questo assassinio. I militari dell’Arma fino a tarda sera hanno eseguito i sopralluoghi per stabilire il calibro e il tipo di armi utilizzati nell’agguato. Gli investigatori stanno passando al setaccio la vita e l’attività di Greco che aveva una compagna e un figlio. Pare che si sarebbe dovuto sposare il mese prossimo.
A dicembre scorso un’indagine, coordinata dalla Dda guidata da Francesco Lo Voi, ha svelato il tentativo di ricostituire la commissione provinciale mafiosa ormai “in sonno” dai primi anni ’90. In una maxi operazione dell’Arma denominata non a caso Cupola 2.0, finirono in manette altre 45 persone: capimafia, estortori, gregari dei mandamenti di Pagliarelli, Porta Nuova, Villabate e Misilmeri e Belmonte Mezzagno.

scroll to top