Sull’Etna la storia del pianista cieco: “Col terremoto mi sono salvato così”

A Pennisi il 26 dicembre Giovanni Caloria era in casa da solo: "Crollava tutto". I pompieri recuperano i beni per lui più preziosi: strumenti e spartiti in Braille

ACIREALE (CATANIA) – Si è salvato da solo, riuscendo ad aprire la porta di casa a Pennisi, frazione di Acireale, nonostante non vedente, durante il sisma di magnitudo 4.8 di Santo Stefano sull’Etna. E tre giorni fa i vigili del fuoco dalla sua abitazione dichiarata non agibile per i gravi danni riportati hanno recuperato materiale per lui ‘preziosissimo’: due pianoforti, libri e spartiti in Braille.
E’ la storia di Giovanni Caloria, 79enne non vedente, docente per oltre 30 anni di letteratura e filosofia in un liceo di Milano, che da pensionato è tornato nella sua natia Sicilia, per coltivare la sua grande passione: la musica.
Separato, ha una compagna che vive a Modena, e la notte tra il 25 e il 26 dicembre scorsi era in casa da solo. “Ero sveglio – ricostruisce intervistato dal Tg3 -, ho sentito nettamente la prima scossa e mi sono spostato per uscire fuori. Mentre camminavo ho sentito cadere piatti, vetri e oggetti. Il terremoto nei rumori è come la guerra…”.
Per lui oltre al danno della casa inagibile anche quello di essere rimasto separato fino al 4 gennaio scorso dei suoi ‘amori’: i due pianoforti di casa, i suoi preziosi spartiti in Braille e i suoi libri. Tre giorni fa, infatti, i vigili del fuoco di Catania hanno provveduto a ‘salvarli’ e a portarli al sicuro.
Adesso Giovanni Caloria e i suoi preziosi strumenti sono a casa di una cugina, in attesa di un trasferimento in un appartamento che ha trovato in affitto. E sente “il dovere di ringraziare i vigili del fuoco di Catania per la loro attenzione e professionalità”.

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