“Decreto sicurezza? Andrò dal giudice”

Palermo. Il sindaco Orlando continua la sua battaglia. Salvini su Twitter: "Con Pd caos e clandestini, la pacchia è finita"

La vicenda: Orlando disobbedisce, Salvini lo pungola

PALERMO – Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando continua la sua lotta e sostiene le ragioni del suo no al decreto sicurezza. “Ho disposto la sospensione del Decreto e ho dato incarico all’ufficio legale di adire il giudice – ha dichiarato a Sky Tg24 Orlando -. Io vado dal magistrato perché non posso andare alla Corte Costituzionale per violazione dei diritti umani e per violazione di articoli specifici della Costituzione. Occorre sollevare la questione incidentalmente in un giudizio”.
“Io, come sindaco – ha aggiunto Orlando – andrò davanti al giudice civile e dirò che faccio un’azione di accertamento per verificare se questa legge del Parlamento sia conforme o non conforme. Se il giudice ritiene che sia non manifestamente infondata e sia rilevante ai fini della decisione rimetterà gli atti alla Corte Costituzionale”.
“Laddove ci siano dubbi – ha concluso Orlando – il sindaco, firmando e assumendosi la responsabilità, decide di sospendere in attesa di avere una valutazione definitiva da parte della Corte Costituzionale”.
E prosegue anche il botta e risposta con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che scrive su Twitter: “Col Pd caos e clandestini, con la Lega ordine e rispetto. Certi sindaci rimpiangono i bei tempi andati sull’immigrazione, ma anche per loro è finita la pacchia!”.
E ancora un affondo al sindaco di Napoli De Magistris che si è detto disponibile ad aprire il porto di Napoli per la nave di Sea Watch: “I porti italiani sono chiusi, abbiamo accolto già troppi finti profughi, abbiamo arricchito già troppi scafisti! I sindaci di sinistra pensino ai loro cittadini in difficoltà, non ai clandestini”.
E con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, Orlando ribatte ancora ricordando quando lo stesso Salvini, da leader della Lega, invitava i sindaci leghisti a non applicare la legge sulle unioni civili. “La differenza fra me e Salvini – afferma Orlando – è che io stesso mi rivolgerò al giudice civile per sollevare la questione della incostituzionalità di una parte del decreto sicurezza. Questo vuol dire rispettare la legge tramite la legge”.
“Non è questione di diritti dei migranti o di porte aperte a tutti – aggiunge il sindaco – è una questione di diritti umani e civili per tutti, è questione di rispetto della legge costituzionale che è garanzia per tutti i cittadini, italiani e non”.
Per Orlando, “oggi si comincia coi migranti e domani si prosegue con gli altri. I regimi, tutti i regimi della storia hanno sempre avuto inizio con una legge razziale disumana spacciata per legge sulla sicurezza”.

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