Tregua sull’Etna, solo 10 lievi scosse. Notte in auto per molti degli sfollati

Prosegue l'attività sismica sul vulcano ma con debole intensità. Frattura in strada ad Aci Platani, evacuate dieci famiglie. Molti hanno preferito non allontanarsi da casa per paura degli sciacalli

VIDEO: uno squarcio nel terreno a Pennisi

FOTO - Ore 3.19: l’Etna trema e fa paura

VIDEO: l'Etna e il disastro visti dall'alto

Salvi tre cani dalle macerie: VIDEO - FOTO

ZAFFERANA ETNEA (CATANIA) – Notte tranquilla dal punto di vista sismico quella trascorsa sull’Etna: sul vulcano attivo più grande d’Europa gli strumenti dell’Ingv hanno registrato una decina di scosse, ma di bassa energia. I tre eventi maggiori alle 4.40 a Zafferana Etnea, di magnitudo 2.0, e ipocentro a 2 km di profondità, e gli altri due su un altro versante, a Ragalna, ieri alle 21.14, di magnitudo 2.3, e a seguire alle 2.18, di magnitudo 2.1.
Quello delle 3.19 di notte del 26 dicembre è considerato dall’Ingv come uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano. L’evento sismico, di magnitudo pari a 4.8, è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni e alcuni feriti nelle aree più prossime all’epicentro. Per gli esperti il sisma è legato legato all’attivazione della faglia Fiandaca e della faglia di Pennisi, due delle strutture più meridionali del sistema tettonico delle Timpe.
L’ERUZIONE SULL’ETNA. Continua intanto l’eruzione sull’Etna con la presenza di attività stromboliana dai crateri sommitali e l’emissione di cenere lavica. Appaiono meno alimentate le colate laviche che restano confinate ad alta quota nelle desertica Valle del Bove, anche per il calo dei valori del tremore interno dei canali vulcanici che segnalano il movimento del magma in risalita.
Non si può però al momento escludere una possibile alimentazione, tuttora in corso, del ‘dicco’ che si è intruso. Sulla base della distribuzione della sismicità attuale, ritengono dall’Ingv, potrebbe interessare un settore diverso dall’attuale teatro eruttivo, con l’apertura di nuove fratture eruttive a quote più basse di 2.400 metri, in coincidenza della parete occidentale e in quella meridionale della Valle del Bove.
FAGLIA IN STRADA AD ACI PLATANI. Circa dieci famiglie sono state fatte evacuare la notte scorsa dalle loro abitazioni ad Aci Platani, frazione di Acireale, per la presenza di una faglia sulla strada dove si trovano le loro case che nel corso della giornata si era allargata provocando una frattura nell’asfalto. L’evento è collegato con l’attività sismica ed eruttiva dell’Etna. Lo sgombero delle abitazioni è stato eseguito con la collaborazione di vigili del fuoco e di carabinieri della compagnia di Acireale.
MOLTI SFOLLATI HANNO DORMITO IN AUTO. Problemi affettivi e dolore per il distacco dai propri luoghi e affetti quotidiani, ma anche di sicurezza per paura di eventuali atti di sciacallaggio. Sono i motivi che hanno indotto molti degli sfollati a trascorrere la notte in auto, davanti alla propria abitazione inagibile, sfidando il forte freddo. Un esempio numerico è quello di un albergo etneo: la convenzione stipulata con la Regione Siciliana, che paga le stanze, prevedeva l’arrivo di un centinaio di sfollati, ma si sono presentati in poche decine. C’è stato anche chi ha sfidato la sorte e ha dormito lo stesso in casa. L’Etna è stato clemente: la notte sul fronte sismico è trascorsa tranquilla.
“IL GOVERNO CI AIUTI A RICOSTRUIRE”. “Quello che chiediamo al governo è di aiutarci a ristabilire la normalità nella nostra comunità fortemente danneggiata sul piano strutturale e provata su quello emotivo”, ha detto il sindaco di Zafferana Etnea, Alfio Russo. Il suo paese è tra i centri che ha subito i danni maggiori per il terremoto di Santo Stefano.
“La frazione di Fleri è stata devastata e anche Poggiofelice e Pisano – ha aggiunto – hanno subito danni. Speriamo che lo Stato, come già sta facendo, ci aiuterà nell’opera di ricostruzione che è la parte più delicata. Abbiamo messo a disposizione della comunità servizi e alloggi, ma ogni cittadino in base alle proprie esigenze ha scelto come meglio ha creduto. Molte persone – ha confermato il sindaco di Zafferana Etnea – non vogliono abbandonare i propri affetti e la propria casa”.
AEROPORTO DI CATANIA RESTA OPERATIVO. Continua l’eruzione sull’Etna iniziata la vigilia di Natale anche se con un calo nell’energia. Dai crateri sommitali si alzano ancora intense colonne di gas e cenere lavica, legata all’attività stromboliana dei crateri, che non impatta, però, con l’attività dell’aeroporto internazionale di Catania che continua a essere aperto e operativo.
DI MAIO E SALVINI A CATANIA. Comincerà alle 10.30 nel Comune di Zafferana Etnea, con sopralluoghi nelle frazioni di Fleri, Pisano e Poggio Felice, la visita del vice premier Luigi Di Maio nelle zone del Catanese colpite dal terremoto. Alle 11.45 sarà a Santa Venerina, alle 12.50 a Pennisi, frazione di Acireale, alle 13.45 ad Aci Sant’Antonio e alle 14.25 a Viagrande. Alle 15.30 ultima tappa nella prefettura di Catania dove è allestito il Centro coordinamento soccorsi. Il ministro Salvini arriverà invece a Catania alle 15.
Prevista una conferenza stampa congiunta: i due vicepremier e il capo dipartimento della Protezione civile nazionale saranno nella sede della prefettura di Catania alle 15.30 per partecipare a una riunione del Centro coordinamento soccorsi insediato dal prefetto Claudio Sammartino. A conclusione dell’incontro Di Maio e Salvini l’incontro con i giornalisti.
GIUNTA DI GOVERNO A CATANIA. La Giunta di governo si riunirà oggi pomeriggio – in seduta straordinaria – per dichiarare lo stato di calamità, con la contestuale richiesta a Roma della dichiarazione di emergenza. L’appuntamento è alle ore 17 nella sede etnea della Regione Siciliana.

scroll to top