Affari sporchi nei centri per migranti: “Letti con le pulci e cibo di scarto”

Inchiesta sulle cooperative che accolgono minori stranieri: 12 arresti tra Catania e Gela per corruzione e maltrattamenti. Coinvolti due dipendenti Inps

PALERMO – Dodici persone sono state arrestate (alcune finite in carcere, altre ai domiciliari) per associazione a delinquere, frode nelle pubbliche forniture e caporalato, reati commessi nella gestione di centri per richiedenti asilo.
Sequestrate anche otto tra società cooperative e associazioni: associazione Solidarietà 2000, cooperativa Comunità Per Vivere Insieme, cooperativa onlus Pianeti Diversi, cooperativa Progetto Vita onlus, cooperativa Comunità Il Quadrifoglio onlus, cooperativa Alba, cooperativa Le Fate dell’arcobaleno, associazione Albero della Vita.
Le ordinanze sono state emesse dai Gip di Gela e Catania – su richiesta delle due procure, nell’ambito di indagini collegate – ed eseguita dalla polizia della città nissena e dai carabinieri della sezione pg del capoluogo etneo.
Al centro delle inchieste delle Procure di Catania e di Gela, la gestione di cooperative e associazioni che si occupavano di migranti minorenni non accompagnati, per un giro d’affari complessivo stimato in circa 20 milioni di euro. I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione, frode, estorsione e maltrattamenti.
Secondo l’accusa era stato creato un sistema che, grazie anche alla collaborazione di due dipendenti dell’Inps, Natale Di Franca a Catania, e Paolo Duca a Sondrio, si “fondava sull’assunzione in cooperative e associazioni dei parenti dei funzionari pubblici addetti al controllo del settore, creando una commistione tra controllore e controllato”.
In particolare sottolinea la Procura di Catania, “Di Franca avrebbe ottenuto ulteriori benefici per i propri congiunti, dipendenti di cooperativa” e “Duca avrebbe avuto assunto la moglie”; in cambio “favorivano le pratiche di gestione delle associazioni” e davano loro “informazioni sull’imminente esecuzione di controlli o ispezioni, e tralasciando di applicare le sanzioni previste per le infrazioni rilevate durante le verifiche”.
Il guadagno per le coop e le associazioni era anche economico, “eludendo metodicamente e fraudolentemente l’osservanza degli obblighi contrattuali stipulati con vari enti della pubblica amministrazione, condotte che si concretizzavano, nel somministrare ai minori cibo di scarto, non garantendo loro condizioni igienico sanitarie adeguate e non fornendo la dovuta assistenza tramite personale qualificato”.
In alcuni casi ai minori non accompagnati veniva fornito un “insufficiente abbigliamento sia estivo che invernale e posti letto infestati da pulci, tanto da indurre i giovani a dormire in terra per lunghi periodi”.
Tutte condotte, rileva la Procura di Catania “aggravate dal fatto che erano compiute ai danni di soggetti in condizione di minorata difesa, sia per l’età sia per la loro condizione di stranieri”.
I FERMATI. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di: Pietro Marino Biondi, 62 anni, portato nel carcere di Catania Piazza Lanza; Hatarzyna Eugenia Chylewska, detta “Kasia”, 38 anni, ai domiciliari; Natale Di Franca, 59 anni, ai domiciliari; Paolo Duca, 50 anni, ai domiciliari; Clara Favatella, 36 anni, ai domiciliari; Giuseppina Foti, 46 anni, ai domiciliari; Alessandro Giannone, 35 anni, ai domiciliari; Gemma Iapichello, 42 anni, portata nel carcere di Catania Piazza Lanza; Giuseppe Maria Palumbo, 61 anni, ai domiciliari; Liliana Giuseppina Pasqualino, 55 anni, ai domiciliari; Francesca Provvidenza Politi, 33 anni, ai domiciliari; Francesca Ventimiglia, 57 anni, ai domiciliari.

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