“Questo per il giornalismo siciliano è il momento più difficile della storia”

L'Unci: "Il caso di Ultima tv si aggiunge a quelli de La Sicilia e di Borrometi ad Avola, urgono contromisure"

PALERMO – “Il giornalismo siciliano oggi vive forse il momento più difficile della propria storia”. Dopo il caso delle estorsioni ai dipendenti di Ultima tv, con l’arresto a Catania dell’editore Francesco Russo Morosoli, l’Unci manifesta tutta la sua preoccupazione per l’ennesimo episodio di un anno estremamente travagliato.
“Non appena ha iniziato a indicare i nomi scomodi – dicono i consiglieri nazionali – la voce del collega Paolo Borrometi è stata sovrapposta e cancellata da una musica mandata improvvisamente in onda dalla radio di Avola che lo stava intervistando. Un sito di Augusta ha rimosso la pubblicazione di un articolo di Massimo Ciccarello ripubblicandolo l’indomani con testo e titolo modificati, e provocando l’interruzione della collaborazione del collega per ‘inagibilità professionale’’’. Se a questi episodi aggiungiamo l’arresto dell’editore di Ultima tv, Francesco Morosoli, per estorsione nei confronti dei giornalisti dell’emittente e il difficile compito dei colleghi de La Sicilia, costretti, caso unico in Italia, a lavorare in un quotidiano in amministrazione giudiziaria perché confiscato al suo editore per mafia, si comprende perché il concetto di inagibilità professionale si può estendere a una buona parte del giornalismo siciliano”.
Per questo l’Unci ritiene “che non è più rinviabile un confronto tra gli organismi di categoria (Ordine, Assostampa, Unci, rappresentanti di Inpgi e Casagit) per compiere un’approfondita analisi dello stato del mestiere in Sicilia, sottoposto a inammissibili pressioni politiche ed editoriali che rischiano di comprometterne l’autonomia e l’indipendenza. Sia per verificare il tasso attuale di credibilità nei confronti dell’opinione pubblica, sia per mettere a punto tutti quei correttivi, ormai abbandonati, per restituire al giornalismo siciliano il ruolo di narratore autentico della difficile realtà isolana, denunciando tutti gli episodi di censura e di limitazione della libertà di stampa che trova la sua espressione più ampia nell’articolo 21 della Costituzione”.

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