E alla fine spunta Biagianti

di Alberto Cigalini. Un gol d'astuzia del capitano (foto Galtieri) consegna al Catania una sofferta vittoria in extremis sul Siracusa. Primo tempo opaco, Marotta sblocca la gara nella ripresa, ma Catania pareggia i conti. Lodi sbaglia un rigore, poi l'episodio decisivo

a.cig.) Pazienza e Meraviglia. Due attori sul copione del derby, ma anche due sostantivi che ne racchiudono il racconto.
Più che al tecnico del Siracusa e all’arbitro, il riferimento è al lungo e non sempre brillante lavorìo servito al Catania per venire a capo di un derby per nulla semplice e alla sorpresa che lascia colpevolmente interdetta la difesa ospite sull’episodio decisivo della gara.
I 97 lunghissimi minuti, maxi recupero incluso, che riportano gli etnei alla vittoria cominciano in discreta salita. Il previsto ritorno alla difesa a quattro con Calapai e Ciancio terzini si accompagna al ripristino di un 4-2-3-1 con Curiale e Scaglia larghi accanto a Lodi e Marotta a fare da riferimento offensivo.
Non va granché, per la verità. Un centravanti adattato da esterno e un centrocampista senza cambio di passo non sono gli elementi giusti per creare superiorità sulla trequarti e la sovrapposizioni solo episodiche dei laterali bassi creano pochi problemi agli ospiti, che il debuttante Pazienza schiera con un 4-4-1-1 in cui Vazquez gioca prima punta e De Col è il primo a staccarsi dalla mediana per ostacolare il palleggio dei padroni di casa in fase di avvio della manovra.
Una traversa colpita da Calapai con un cross dalla destra e una punizione battuta a sorpresa da Lodi per Aya, ben stoppato da Messina, sono gli unici due tentativi di un primo tempo nel quale il Catania rischia grosso su una brutta distrazione di Ciancio, che sceglie un passaggio orizzontale per vie interne innescando un contropiede concluso frettolosamente da Vazquez, ingolosito dall’ottima occasione e autore di un tiro contenuto da Pisseri piuttosto che di un comodo scarico a beneficio  di uno dei due compagni meglio piazzati.
Sottil, che intanto aveva già provato ad abbassare il sin lì opaco Lodi, riporta Curiale in mezzo in avvio di ripresa. Va meglio, anche perché il Catania si sblocca subito con un diagonale del sempre combattivo Marotta, pronto a scaricare in porta un pallone ben servitogli (di destro) da Lodi in palleggio, e quando Daffara mette una pezza in extremis chiudendo molto bene una diagonale su Marotta, a un passo dal bis su traversone basso di Calapai, l’incontro sembra incanalarsi su binari favorevoli ai padroni di casa.
Lo sviluppo del match, però, è un altro. Il Siracusa viene avanti e un uno-due semplice ma assai efficace tra Vazquez e Catania a conclusione di un giro palla ben condotto libera quest’ultimo in area per il pari che gela il Massimino a venti minuti dalla fine. Quattro minuti dopo i rossazzurri potrebbero tornare in vantaggio: combinazione ficcante sulla sinistra Lodi-Scaglia e traversone sul secondo palo, dove Orlando è in ritardo sull’accorrente Ciancio.
Rigore nitido che l’arbitro accorda senza indugi, ma che Lodi – anche l’anno scorso protagonista di un errore dagli undici metri contro gli aretusei – fallisce facendosi ipnotizzare dal reattivo Messina. Sottil gioca il tutto per tutto, inserisce Manneh e Vassallo, passa alla difesa a tre e vede Messina mettersi ancora in luce su una conclusione di Angiulli, subentrato a Bucolo: il portiere siracusano mette la palla in angolo. E lì nasce il raddoppio.
La difesa ospite replica l’amnesia del primo tempo su calcio piazzato lasciando totalmente e incredibilmente libero Biagianti nell’area piccola: il capitano non crede ai suoi occhi, si guarda intorno per un attimo e poi chiede in fretta palla a Lodi. Detto, fatto. Corner battuto basso sul primo palo e girata in porta di Biagianti che fa scoppiare il Massimino mentre il Siracusa rimane incredulo a guardare la palla in fondo al sacco.
E’ la rete che vale i tre punti, nonostante un recupero di ben sette minuti nel quale è proprio Biagianti, capitano sino in fondo, a trascinare i suoi verso un successo che non può nascondere la necessità di migliorare quanto a identità e meccanismi di gioco, ma tremendamente importante sotto ogni punto di vista.
CATANIA-SIRACUSA 2-1
Catania (4-2-3-1): Pisseri 6, Calapai 6.5 (36′ st Vassallo sv), Aya 6, Silvestri 6, Ciancio 5.5, Bucolo 6 (23′ st Angiulli 6), Biagianti 7, Scaglia 6 (31′ st Manneh 6), Lodi 6, Curiale 5.5, Marotta 7. In panchina: Pulidori, Fabiani, Lovric, Esposito, Baraye, G. Rizzo, A. Rizzo, Mujkic, Brodic. Allenatore: Sottil 6.
Siracusa (4-4-1-1): Messina 7, Daffara 6.5 (8′ st Di Sabatino 5.5), Turati 5.5, Bertolo 5.5, Orlando 5 (31′ st Giac. Fricano sv), Palermo 6, Mustacciolo 6 (24′ st Diop 5), Tuninetti 6, Del Col 6.5, Catania 6.5 (37′ st Fricano Giov. sv), Vazquez 6.5. In panchina: Genovese, Boncaldo, Bruno, Celeste, Ott Vale, Da Silva, Rizzo, Fruci. Allenatore: Pazienza 6.
Arbitro: Meraviglia di Pistoia 6.5
Reti: 1′ st Marotta, 26′ st Catania, 42′ st Biagianti.
Note: spettatori 10.380 (3.472 paganti, 6.908 abbonati), incasso 36.706,80 euro. Al 30′ st Messina para un rigore a Lodi. Ammoniti: Bucolo e Tuninetti. Angoli: 8-1 per il Catania. Recupero: 0′, 7′. Esposti due striscioni per commemorare i morti nell’alluvione a Casteldaccia (in curva nord: “Piangiamo i nostri morti, sentiamo lo stesso dolore, noi siamo la Sicilia… Palermo rialzati”; in curva sud: “Essere ‘umani’ alla base dei nostri ideali, vicini alle vittime siciliane”).

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