Catan…zero

di Alberto Cigalini. Seconda sconfitta in otto giorni per i rossazzurri, ai minimi stagionali: Auteri e i suoi fanno un figurone al Massimino vincendo con i gol di Kanouté e Giannone (foto Galtieri). Squadra giù di corda e in confusione, urge una svolta

a.cig.) Settantasette minuti – sì, non è un errore – per vedere la prima parata del portiere avversario, novanta per certificare che così non si va da nessuna parte. Il Catania perde male contro il Catanzaro chiudendo nel peggiore dei modi un trittico che se non fosse stato per l’estemporaneo gol di Biagianti nel finale del derby col Siracusa si sarebbe tranquillamente potuto definire terribile, inteso come sinonimo di pessimo.
Dopo la botta di Potenza e il sofferto colpo di coda infrasettimanale contro gli aretusei, i rossazzurri le buscano dai giallorossi calabresi. Che avranno pure cominciato la stagione restando al di sotto delle aspettative, ma che al Massimino fanno un figurone. Merito, in primis, di Auteri, confermatosi ottimo e scafato tecnico, sempre pronto a sfruttare le debolezze altrui. E il Catania, in questo momento, di debolezze ne ha tante.
Tra cambi di modulo, correttivi tattici e turnover, a volte forzato altre meno, Sottil sembra essere andato in confusione e con lui la squadra. Il 3-5-2 varato per l’occasione con il ritorno di Esposito nella difesa a tre, Lodi mezzala accanto a Biagianti e Angiulli e Manneh di punta a sostenere Marotta non gira neppure un po’.
Gli etnei pagano dazio al terzo impegno in otto giorni arrancando da subito al cospetto di un avversario superiore sotto ogni profilo. I giallorossi – che al contrario dei padroni di casa hanno sviluppato una consolidata identità imperniata sul 3-4-3 del loro tecnico – esibiscono un ottimo giro palla e non danno riferimenti avanti, dove Kanoutè, Ciccone e Fischnaller si scambiano frequentemente di posizione mettendo in difficoltà la compassata locale.
Lodi e soci, in evidente affanno atletico, non la beccano mai e vanno sotto al quarto d’ora, quando un’accelerazione di Kanoutè permette al senegalese di puntare Silvestri e scaricare un tiro non imprendibile sul quale però Pisseri va giù male facendosi superare. La reazione rossazzurra, di fatto, non c’è: gli esterni non spingono, il centrocampo viene preso d’infilata e il dialogo Manneh-Marotta è quasi nullo.
Sottil, che ha già dovuto rimpiazzare l’acciaccato Calapai con Baraye dopo mezz’ora, prova a scuotere il Catania palesemente a disagio dei primi 45′ con tre cambi dopo l’intervallo. L’ingresso di Giuseppe Rizzo, Barisic e Curiale per Angiulli, Manneh ed Esposito dà un minimo di equilibrio in più, anche se il contributo dei nuovi entrati non si rivela determinante.
Gli etnei provano a metterci quanto meno maggiore aggressività senza però andare oltre. Gli spazi aperti agevolano ovviamente le ripartenze del Catanzaro, che giunge a un soffio dal raddoppio: Fischnaller, imbeccato da Kanouté, calcia dal limite senza la necessaria forza e angolazione consentendo a Pisseri di arrivarci e sulla respinta è la traversa a dire no al tiro dello stesso Kanoutè, sporcato da Aya.
Il gol annullato a Silvestri per fuorigioco su punizione di Lodi non cambia l’andamento di una sfida chiusa da un gran sinistro a giro del nuovo entrato Giannone (Auteri azzecca pure le sostituzioni) al termine di un buon fraseggio palla a terra.
Il fatto che solo 60 secondi più tardi arrivi il primo intervento degno di tale nome del portiere ospite Furlan, fresco di ingaggio e al debutto stagionale, completa il quadro delle grandi difficoltà incontrate dal Catania in una partita che potrebbe finire pure peggio se non fosse per l’aiuto della buona sorte sul doppio palo colpito da Nicoletti allo scadere.
E’ il pessimo epilogo di otto giorni che devono fare riflettere. Il Catania è chiamato a schiarirsi le idee, ritrovare energie fisiche e mentali e maturare un’identità tattica che in questo momento pare appannata. Avere una settimana intera, senza impegni extra, non farà male e consentirà di perfezionare il recupero di elementi come Giuseppe Rizzo e Barisic, ormai clinicamente integri ma da riportare al 100% dopo i recenti problemi fisici.
All’orizzonte c’è la dura trasferta contro la Juve Stabia, potenziale capolista. Un bivio stagionale per una squadra che se vuole davvero vincere il campionato non può permettersi altri passi falsi ravvicinati dopo avere perso (male) due delle ultime tre partite.
CATANIA-CATANZARO 0-2
Catania (3-5-2): Pisseri 5, Aya 5.5, Esposito 5 (1′ st Curiale 5), Silvestri 5, Calapai 5 (31′ pt Baraye 5.5), Lodi 4.5, Biagianti 5.5 (35′ st Vassallo sv), Angiulli 4.5 (1′ st G. Rizzo 5), Ciancio 5, Marotta 4.5, Manneh 4.5 (1′ st Barisic 5). In panchina: Pulidori, Lovric, Scaglia, Bucolo, A. Rizzo, Mujkic, Brodic. Allenatore: Sottil 4.5
Catanzaro (3-4-3): Furlan 6, Celiento 6.5, Figliomeni 6.5, Riggio 6.5, Statella 6 (35′ st Nicoletti sv), De Risio 6 (20′ pt Iuliano 6.5), Maita 7, Favalli 6, Fischnaller 6 (21′ st Giannone 7), Ciccone 6 (35′ st Infantino sv), Kanoute 7.5 (35′ st Eklu sv). In panchina: Elazaj, Mittica, Signorini, Lame, Posocco, Repossi, D’Ursi. Allenatore: Auteri 8.
Arbitro: De Angeli di Abbiategrasso 5.
Reti: 14′ pt Kanoute, 30′ st Giannone.
Note: spettatori 9.337 (paganti 2.429, abbonati 6.908). Ammoniti Celiento, Marotta, Iuliano, Furlan. Angoli: 6-5. Recupero: 1′; 4′.

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