Il Garibaldi si prepara all’assalto: ‘Aumentano spazi, tecnologia e sicurezza’

Catania. Con la chiusura del pronto soccorso del Vittorio si prevede un enorme flusso di pazienti in più: ecco come l'ospedale li assorbirà

CATANIA – “In occasione della prossima delocalizzazione del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele presso il Policlinico di Catania, che prevede peraltro la dismissione definitiva dell’intera struttura d’emergenza di via Plebiscito, il Garibaldi ha messo in campo una serie di azioni dirette a sostenere l’incremento del flusso di utenti in piazza Santa Maria di Gesù, ormai di fatto l’unico pronto soccorso disponibile al centro della città”. Così il commissario straordinario Giorgio Santonocito risponde ai dubbi sollevati da Codacons e sindacati sulla capacità del Garibaldi di assorbire molti più pazienti.
“Tra gli interventi innanzitutto l’aumento delle superfici, passando dai 450 mq ai circa 1000 attualmente disponibili. Grazie ai nuovi spazi sono stati introdotti un ambulatorio codici bianchi vicino al ps, gestito dai medici dell’Asp di Catania; una nuova area ticket; il restyling dell’area triage e una nuova sala d’attesa per lo stazionamento dei pazienti già accettati; la sistemazione della Camera bianca per l’accesso delle ambulanze; l’aggiunta di una nuova area di Osservazione breve intensiva; nuovi spogliatoi per il personale”.
Santonocito elenca anche interventi di tipo tecnologico, come “il rifacimento della radiologia di pronto soccorso; quello del Complesso operatorio per l’emergenza; la realizzazione della Posta pneumatica, per mandare in modo rapido e tracciabile i campioni ematici in laboratorio; la connessione diretta per visualizzare i referti di laboratorio e quelli radiografici; e la realizzazione di un software gestionale per il controllo diretto e continuo dei flussi”.
Sotto l’aspetto organizzativo poi ci sono “l’introduzione del ‘bed manager’ e del medico delle dimissioni, due figure che hanno rivoluzionato la gestione dei flussi”.
La previsione di crescita dell’utenza ha richiesto, inoltre, il rafforzamento dei sistemi di sicurezza per gli utenti e per gli operatori: “E’ stato infatti raddoppiato il personale di vigilanza e attivato un sistema di allarme antiaggressioni, istituzionalizzando l’uso dei braccialetti identificativi e collocando il posto di polizia in prossimità del pronto soccorso”.
E’ stata infine prevista l’istallazione di una tenda pneumatica per l’accoglienza sanitaria, “utilizzabile ogni qual volta il responsabile dell’Area dell’emergenza ne riconoscerà l’esigenza”.

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