“Unità e riforme”

Gravina lascia la Lega Pro in vista dell'elezione alla presidenza della Figc: "Più compattezza e basta zone grigie. Priorità a codice dei controlli e della giustizia sportiva"

FIRENZE – “In questo momento la mia testa è assalita da tante priorità. Vedo che sono in tanti ad assegnarmene altre in continuazione e questo non fa altro che dare certezza sull’esigenza di riforma del calcio italiano e mi dà soprattutto un carico di responsabilità importante. Vorrei aspettare la sera del 22 ottobre prossimo, e dalla mattina successiva, prestissimo, se sarò eletto presidente della Figc mi metterò all’opera”. Ad annunciarlo è Gabriele Gravina, dimissionario presidente della Lega Pro e candidato alla presidenza della Figc, parlando con i giornalisti a margine del Direttivo della Lega Pro svoltosi a Firenze.
“Le prime cose che intendo fare qualora fossi eletto presidente? Ridare serenità ad un ambiente che in questo momento è particolarmente teso. Siamo già sulla strada giusta perché anche ieri dal presidente della Repubblica il calcio ha dimostrato maggiore armonia. Evidentemente avevamo bisogno di una candidatura unica, avevamo bisogno di dare questa testimonianza di compattezza a noi stessi e all’esterno. Serve essere propositivi per arrivare insieme ad un processo di riforma non più procrastinabile. Quello che sicuramente rientrerà fra i primi punti del nostro lavoro è il codice dei controlli ed il codice della giustizia sportiva. Ho già alcune idee, credo che in tempi brevissimi verranno sdoganati questi due aspetti affinché nella stagione 2019-2020 non si parta più con incertezze e zone grigie”.
Proprio sulla giustizia sportiva Gabriele Gravina fonda uno dei punti più importanti del suo progetto di riforma. “La riforma della giustizia sportiva è per me un ‘must’, un’esigenza oggettiva. Dobbiamo recuperare e riprendere quel filo conduttore che ha sempre contraddistinto la celerità, la tempestività e l’obiettività e la certezza nell’ambito delle procedure della gestione della giustizia sportiva”.
Gravina ha ribadito la sua affinità con le parole espresse nei giorni scorsi dal ritiro azzurro da Leonardo Bonucci che aveva anche detto di confidare molto sull’operato che attende il prossimo presidente della Figc. “Stimo moltissimo Leonardo Bonucci, così come stimo tantissimi atleti che in questo momento stanno dando dimostrazione di grande attaccamento. Gli interventi di ieri dal presidente della Repubblica da parte di Sara Gama e Giorgio Chiellini sono stati di grandissimo spessore. Sono stati un inno all’unione, una testimonianza di valore e credo che questa debba essere la linea che noi dobbiamo seguire”.
Infine, Gravina ha negato nuovi contatti con Beppe Marotta per un possibile ruolo dell’ormai ex dirigente bianconero nella futura Federcalcio. Da parte sua “nessuna apertura, non ci siamo più sentiti – ha concluso Gravina – E’ rimasto quell’approccio iniziale di riflessione. Dalla settimana prossima torneremo a pensare anche a certe cose”.

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