“Il Palermo non è insolvente”

Il presidente Giammarva sul sequestro di un milione di euro: "E' solo una garanzia su rateizzazione delle imposte. La Procura aveva richiesto misure cautelari per Zamparini". Squadra in ritiro a Sappada dal 15 al 28 luglio

PALERMO – La Procura di Palermo aveva chiesto nuovamente, nei giorni scorsi, dopo il rigetto del 3 maggio scorso, misure cautelari personali per il proprietario del Palermo calcio, Maurizio Zamparini. Richiesta che il Gip ha nuovamente rigettato, disponendo il sequestro preventivo per equivalente di circa 1,1 milioni a fronte di una richiesta della Procura di oltre 50 milioni.
A raccontare la sequenza degli eventi è il presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, anche lui indagato (solo per l’articolo 2638 del codice civile e cioè l’ostacolo all’esercizio delle funzioni dell’autorità pubblica di vigilanza). Questo reato è contestato anche a Zamparini, nell’inchiesta che coinvolge il patron del club rosanero, il figlio e altre sei persone, per riciclaggio, autoriciclaggio, falso in bilancio e reati tributari. Ieri il Gip, Fabrizio Anfuso, ha disposto il sequestro per la somma che il Palermo deve ancora al fisco e che è stata già rateizzata.
“Questo è l’ulteriore capitolo – spiega Giammarva – della medesima immutata vicenda che ormai, da più di un anno, vede impegnata la Procura di Palermo nelle indagini legate alla vendita del marchio del club, avvenuta tra il 2014 e il 2015. Questa vicenda giudiziaria è stata attraversata anche dalla richiesta di fallimento presentata dalla stessa Procura, in relazione alla quale il Tribunale fallimentare, in base alle risultanze della perizia dei propri consulenti, ha confermato il buono stato di salute dei conti della società, rigettando l’istanza”.
“Il 21 marzo i pm – prosegue – spostando il tiro, hanno chiesto l’applicazione di misure cautelari nei confronti di Maurizio Zamparini. Il 3 maggio il Gip ha rigettato le richieste della Procura che non ha impugnato il provvedimento ma, dopo appena 25 giorni, ha ripresentato richiesta di applicazione delle medesime misure cautelari e quella di sequestro preventivo per equivalente di oltre 50 milioni di euro, nonché l’applicazione di misure interdittive nei miei confronti, per la gestione della società, con conseguente rischio di commissariamento del Palermo Calcio”. L’unico elemento di novità della richiesta sarebbe “il trasferimento (il 3 maggio scorso) dei pieni poteri di gestione della società da Maurizio Zamparini alla mia persona”, conclude Giammarva.
A fronte di una richiesta della Procura di sequestrare 50 milioni di euro, il gip di Palermo ha disposto i sigilli a 1,1 milioni di euro del Palermo calcio. Il sequestro rientra nel’inchiesta sui conti del club e sul patron Maurizio Zamparini per riciclaggio, autoriciclaggio, falso in bilancio e reati tributari. “Tale sequestro – spiega il presidente del Palermo, Giovanni Giammarva – è essenzialmente posto a garanzia del pagamento della rateizzazione delle imposte e delle eventuali sanzioni in caso di mancato rispetto delle rate, a oggi tutte puntualmente pagate. Ad oggi, quindi, la società non ha alcun debito erariale scaduto e non onorato e il provvedimento di sequestro, avvenuto il giorno in cui sono stati pagati anche gli stipendi e l’iscrizione al campionato, che scadeva fatalmente proprio oggi, è riuscito solo a confermare (qualora ve ne fosse ancora bisogno) che la società non si trova in stato di insolvenza”.
Giammarva puntualizza: “Tali richieste, se accolte, avrebbero comportato la scomparsa della nostra squadra dai campionati nazionali, squadra che oggi, invece, è iscritta in serie B e che continua a lottare per raggiungere la massima serie, dove credo meriti di stare. Come ho recentemente osservato, ognuna di queste vicende è coincisa temporalmente sempre con i momenti più topici dell’attività sportiva e amministrativa della società, come quest’ultima che irrompe nel momento della iscrizione al campionato, del pagamento degli stipendi, delle azioni davanti alla giustizia sportiva. Fin quando mi sarà consentito continuerò a svolgere il mio ruolo rivendicando la necessità che nel calcio siano sempre garantite sportività, legalità e trasparenza, soprattutto quando una squadra diviene proprietà morale e valore aggiunto di un’intera città, come il Palermo”.
La società, intanto, ha fissato date e sede del ritiro. La squadra rosanero sosterrà la preparazione estiva a Sappada, dal 15 al 28 luglio. La sera di sabato 14 luglio il gruppo si radunerà nella località friulana per cominciare nella giornata successiva gli allenamenti con una doppia seduta. Al termine del ritiro, i rosanero rientreranno in città per proseguire gli allenamenti. Il programma delle amichevoli del ritiro verrà comunicato successivamente.

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