Seconde squadre, è scontro

Il subcommissario della Figc, Costacurta, accelera: "Riforma immediata in Lega Pro con formazioni B composte da under 21 e due fuori quota under 23". Balata, presidente Lega B: "Certe decisioni vanno condivise". Ma le big premono

ROMA -La Figc va avanti col suo programma e, dopo aver avocato l’attività di vertice del calcio femminile, accelera sulla questione delle seconde squadre ma trova subito lo stop della Lega di B. “Si parte dalla prossima stagione”, afferma in un’intervista il vicecommissario Alessandro Costacurta, spiegando che i club di A – e le big sono già pronte – potranno chiedere di far partecipare il loro secondo team alla serie C, al posto dei club che non si iscrivono. Le squadre ‘B’ dovranno essere composte di calciatori under 21, avere in rosa un numero minimo di giocatori convocabili per le nazionali, e parteciperanno regolarmente al campionato con promozioni e retrocessioni, come avviene in Spagna.
A breve giro arriva però uno stop dalla lega cadetta. “Certe decisioni – dice il n.1 Mauro Balata – debbono essere discusse e condivise fra le varie componenti e non annunciate senza un confronto serio e programmatico”. La Lega B intende difendere “la sua specificità, fondata su valori inalienabili: la presenza sul territorio e i giovani”. Anche dalla LegaPro, che sarebbe direttamente coinvolta e che pure è in linea di principio favorevole, erano state espresse perplessità sui tempi, chiedendo di rinviare tutto al 2019-20 per avere regole certe.
Un’idea lanciata anni fa tra gli altri da Demetrio Albertini quando era vicepresidente della Figc, e da sempre sostenuta con forza anche dall’Assocalciatori, rischia di fermarsi in rampa di lancio, in attesa di un chiarimento tra le varie parti coinvolte, peraltro ritenuto necessario dallo stesso commissario straordinario, Roberto Fabbricini.
I grandi club sono comunque pronti a scendere in campo, essendo più che mai interessati di far fare esperienza ai loro giovani dopo il campionato Primavera evitando il tourbillon dei prestiti. Dalla Juventus, presidente Agnelli in testa, al Milan, dall’Inter alla Roma, dalla Fiorentina al Napoli fino ad Atalanta e Udinese, sono quasi la metà delle società di A che intenderebbero farsi avanti. Di seconde squadre si è parlato anche nell’assemblea dell’Aic di lunedì scorso. Damiano Tommasi ha fatto il punto davanti ai delegati spiegando che la dirigenza e’ favorevole ma nei ripescaggi auspica un’alternanza con le squadre di Lega Pro e Serie D.

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