Catania, due botti

di Alberto Cigalini. Ad Andria arriva l'ottava vittoria esterna stagionale con reti di Ripa e Mazzarani (foto Galtieri). I rossazzurri impiegano 45' per far emergere la maggiore qualità rispetto alla Fidelis, rimasta in 10 per il rosso a Esposito

Catania è in festa. E anche il Catania fa la sua parte per contribuire. Mentre la città si gode l’inimitabile spettacolo dei giorni di S. Agata, omaggiata anche dai tifosi etnei in trasferta con uno striscione, i rossazzurri si regalano l’ottavo successo esterno stagionale rispondendo a tono al Lecce, vittorioso nel primo pomeriggio col Catanzaro, e riportandosi a -4 dalla capolista.
Ad Andria di spettacolare c’è pochino, ma c’era da aspettarselo. I padroni di casa giocano sul proprio campo ma impostano una gara da trasferta, fatta di prudenza e ripartenze occasionali. Una scelta compiuta probabilmente più per necessità che per convinzione, considerati i chiari limiti tecnici dell’undici di Papagni.
Il Catania ha indiscutibilmente maggiore qualità, si tratta solo di farla emergere. Gli etnei impiegano un tempo per elaborare il concetto. Nei primi 45′ il 3-5-2 di Lucarelli, ritoccato con Blondett (buttato nella mischia in extremis al posto di Bogdan), Fornito e il debuttante Porcino, si adegua allo spartito mediocre: poca propulsione sulle fasce, scarsa velocità di esecuzione e troppi lanci lunghi che inevitabilmente depotenziano Ripa e Curiale e fanno il gioco della difesa dell’Andria.
I rossazzurri rischiano nulla dietro, ma in avanti si vedono solo con Blondett, sempre sugli sviluppi di due piazzati di Lodi: nella prima occasione il centrale difensivo strozza il sinistro in area su sponda di Ripa, nella seconda gira a fil di palo la palla ben calibrata dal play.
La differenza tra le due squadre c’è ed emerge nella ripresa, appena il Catania alza il livello delle giocate. Il primo fraseggio ben fatto, non a caso, porta al gol che sblocca la sfida: Fornito innesca Porcino sulla sinistra, cross calibrato con perizia e precisa inzuccata di Ripa, che timbra il cartellino al primo pallone giocato senza trovarsi spalle alla porta.
Il più è fatto. La Fidelis Andria non ha la forza né le idee per farsi avanti e si complica definitivamente la vita con l’espulsione di Alessio Esposito, autore di un duro intervento a centrocampo ai danni dell’altro Esposito, Mirko. I pugliesi sbandano e il Catania per poco non ne approfitta subito con un filtrante di Fornito per Curiale, che mette a lato d’un soffio.
Poco male. A chiudere i giochi ci pensa Mazzarani, in campo da pochi istanti, su imbeccata di Porcino, cresciuto sensibilmente dopo l’intervallo e al secondo assist di giornata: il lucido tocco dal basso verso l’alto del centrocampista vale il 2-0 che spegne ogni ardore dell’Andria, insidiosa solo nel recupero con un tiro dalla distanza poco oltre la traversa di Longo e soprattutto con un colpo di testa di Tiritiello alzato oltre la traversa da Pisseri.
Il Catania conferma la propria efficacia lontano dal Massimino, porta a casa tre punti pesanti e continua la caccia al Lecce, atteso da due trasferte consecutive (Bisceglie e Leonzio) prima del turno di riposo degli etnei. Il duello continua.
FIDELIS ANDRIA-CATANIA 0-2
Fidelis Andria (3-5-2): Cilli 6; Celli 5, Quinto 5.5, Tiritiello 5; Di Cosmo 5.5 (21′ st Longo 6), Matera 5, Piccinni 5.5 (40′ st Scalera sv), A. Esposito 5, Lobosco 5.5 (31′ st Lancini sv), Croce 5 (31′ st Scaringella sv), Lattanzio 5.5 (31′ st Taurino sv). In panchina Maurantonio, Boraccino, Tartaglia, Colella, Cappiello, Ippedico, Liguori. Allenatore: Papagni 5.
Catania (3-5-2): Pisseri 6, Aya 6, Tedeschi 6, Blondett 6.5, M. Esposito 6 (40′ st Semenzato sv), Biagianti 6 (17′ st Rizzo 6), Lodi 6, Fornito 6.5 (31′ st Mazzarani 7), Porcino 7; Ripa 6.5 (31′ st Barisic sv), Curiale 6. In panchina: Martinez, Bogdan, Manneh, Bucolo, Di Grazia, Brodic. Allenatore: Lucarelli 6.5.
Arbitro: Fiorini di Frosinone 6.
Reti: 8′ st Ripa, 34′ Mazzarani.
Note: espulso A. Esposito (11′ st) per gioco violento. Ammoniti Blondett e Croce. Angoli: 5-2 per la Fidelis Andria. Recupero: 1′, 4′.

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