Tetti a stipendi del personale Ars, c’è l’ok

I sindacati firmano l'accordo: il limite massimo per i dirigenti è di 240.000 euro l'anno, esclusi indennità e straordinari

Il M5s: "Tetti-fake, alcuni stipendi sfioreranno i 300.000 euro"

PALERMO – Firmato l’accordo sulla reintroduzione dei tetti agli stipendi del personale dell’Assemblea siciliana: sei sigle sindacali su sette hanno siglato la proposta del Consiglio di presidenza, contrari solo i 5stelle. Il tetto massimo per i dirigenti è di 240 mila euro lordi all’anno, esclusi dal computo indennità di funzione e straordinari (notturno e festivi). L’accordo ha validità di tre anni.
A firmare l’accordo sono stati Uil, Sindacato consiglieri parlamentari, Sas, Udars, Saap e Osa. Non ha partecipato all’incontro conclusivo solo il Sada, che rappresenta circa il 30 per cento del personale. Gli stipendi base, che tornano ai livelli del 2017, dal primo marzo sono di 240 mila euro lordi per i dirigenti, 204 mila euro per gli stenografi, 193 mila euro per i segretari, 148 mila euro per i coadiutori, 133.200 euro per i tecnici e di 122.500 euro per gli assistenti parlamentari.
Nel 2018 i dipendenti sovra tetto sono 23. Dal calcolo degli stipendi saranno escluse le indennità di funzione e mansione, corrisposte al personale in 12 mensilità, che oscillano da un minimo di 215 euro lordi (140 euro netti) per le categorie più basse a un massimo di 2.122 euro (1.273 euro netti) per quelle più alte. Sul bilancio – continua la nota – a incidere in maniera lieve saranno le indennità per i notturni e i festivi, considerato che ormai l’Assemblea tende a organizzare i propri lavori nel pomeriggio per evitare le sedute notturne, che nell’ultimo triennio sono state appena 5, impegnando solo il personale addetto ai lavori d’Aula.
Rispetto alle vecchie tabelle stipendiali in vigore prima dell’introduzione dei tetti (2015-2017), l’accordo, a Palazzo dei Normanni, farà risparmiare 662.502 euro solo nel 2018, 850.687 euro nel 2019 e 1.111.508 euro nel 2020, per un totale di circa 2 milioni 625 mila euro nel prossimo triennio. L’intesa firmata con le sigle sindacali prevede retribuzioni inferiori per i dipendenti assunti con i concorsi che saranno banditi in questa legislatura.
I tetti saranno di 240 mila euro lordi per i dirigenti, 172 mila euro per gli stenografi, 166 mila per i segretari, 115 mila per i coadiutori e 99 mila per gli assistenti parlamentari. Si tratta di tetti omnicomprensivi, poiché per i nuovi assunti le indennità extra busta paga saranno comprese all’interno dei tetti stipendiali.
“Sono soddisfatto per il lavoro svolto dall’ufficio di presidenza e dall’on. Giorgio Assenza, che era stato delegato a trattare con le sigle sindacali. Ringrazio i dipendenti per avere accettato il contenimento degli stipendi, pur non essendoci alcuna norma che lo imponesse – ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè -. Rivolgo un appello al sindacato Sada, affinché, nei prossimi giorni, possa ritornare sui propri passi e firmare l’accordo sottoscritto questa mattina da Assenza e dagli altri rappresentanti sindacali”.

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