La lunga notte di Sant’Agata

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Il giro interno è cominciato sotto la pioggia, poi le condizioni meteo sono migliorate. In mattinata il pontificale con il cardinal Bassetti: "Non lasciamo soli i giovani, persi nel loro mondo virtuale" (FOTO). Alle 17 l'uscita del fercolo (FOTO), alle 18.18 la partenza (VIDEO e FOTO). Ieri il percorso esterno: la salita dei Cappuccini (VIDEO) e i fuochi del Fortino (VIDEO).  Sul nostro sito tutte le celebrazioni live

VIDEO: LA SPETTACOLARE USCITA DA PORTA UZEDALA MESSA DELL'AURORA E L'ABBRACCIO ALLA CITTA' - LO SHOW DEI FUOCHI IN PIAZZA DUOMO - LA CARROZZA DEL SENATO SOTTO LA PIOGGIA

 

CATANIA – Catania in festa per Sant’Agata. E’ il giorno del giro interno, ma di nuovo la pioggia rallenta la processione e rende tutto più complicato, tanto che per questioni di sicurezza si valuta addirittura se evitare la salita di Sangiuliano.
L’USCITA NEL POMERIGGIO. I fuochi d’artificio, le campane che suonano a festa e l’urlo di gioia delle decine di migliaia di persone presenti: è il segnale che il busto reliquiario della patrona è uscito dalla cattedrale. In piazza Duomo, stracolma di fedeli nonostante la pioggia in certi momenti anche forte, c’è la vara su cui il busto d’argento della Vergine e Martire è posta per andare in processione, preceduta da 12 candelore, i cerei in legno che rappresentano le corporazioni.
La festa per la patrona coinvolge oltre centomila persone. La chiusura domani mattina col rientro al Duomo.
IL GIRO ESTERNO. Ieri il giro esterno che ha visto il fercolo attraversare i quartieri storici della città: momenti salienti la tradizionale “acchianata” dei cappuccini e i cosiddetti fuochi del Fortino in piazza Palestro. All’alba il rientro in cattedrale.

IL PONTIFICALE. Stamattina solenne pontificale presieduto dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana. “Bisogna dire no alla xenofobia, al rancore sociale e agli ‘imprenditori della paura’ – ha detto Bassetti riferendosi ai fatti di Macerata -: dobbiamo unire l’Italia, ‘ricucire’ le nostre comunità. In nome di Dio invochiamo sobrietà, pace e dialogo!”.
“Ieri, con la Chiesa italiana – ha ricordato il presidente della Cei – abbiamo celebrato la ‘Giornata della Vita’. Non posso non ricordare quanto avvenuto sabato scorso a Macerata: il terribile gesto di violenza è segno di un disagio sociale che nasce dall’insicurezza e dalla paura. Esso non può trovare giustificazione alcuna, né essere sottovalutato nella sua oggettiva gravità. Mentre ci chiniamo sulla vita nascente perché possa trovare accoglienza e sostegno dobbiamo fare ogni sforzo per custodire la qualità della vita delle nostre città, favorendo inclusione e sicurezza”.
“L’aria paganeggiante che spesso respiriamo ci invita, a volte anche in maniera pressante, a incensare e venerare i vari dèi del pantheon odierno, tra i quali il nostro io. Ciò significa perdere la libertà e divenire schiavi di idoli che ci illudono di renderci felici mentre, lentamente, ci strappano dalle nostre radici cristiane, rendendoci deboli, fragili e soli”.
“Cedere dinanzi alle lusinghe del mondo – ha aggiunto il presidente della Cei – vuole dire, pian piano, rinunciare a valori sacri, come l’amore per la vita, l’amore per la giustizia e, in particolar modo, il valore dell’onestà, sommerso spesso sotto la coltre della illegalità. Papa Francesco, sin dall’inizio del suo pontificato, non ha lasciato spazio ad alcun fraintendimento su questo tema e ci ha invitato a rafforzare i legami sociali e a realizzare il bene comune”.
“Questa piaga sociale, come altre derive – ha sottolineato il cardinale Bassetti – non si può curare soltanto con l’intervento della giustizia. L’onestà prima di tutto nasce dal cuore. Se nel nostro intimo non abita quell’amore per il bene e per i fratelli, non abbiamo compreso il messaggio cristiano e il martirio di Agata non ci dice molto. Si è disposti al sacrificio solo se si ha un cuore ricco di fede e di amore”.
“E questo – ha osservato il presidente della Cei – riguarda anche le giovani generazioni in balia di una società ormai priva di punti di riferimento come la famiglia, l’educazione, il lavoro. I giovani sono molto spesso lasciati soli; persi in quel mondo virtuale che si costruiscono: mondo ingannevole e privo di senso. Il malessere – ha rilevato il presidente della Cei – spesso sfocia in rabbia e violenza e le periferie esistenziali sono lo scenario opaco di tanta solitudine”.
IL PROGRAMMA. Alle 17 il fercolo uscirà dalla cattedrale e procederà per la lunga processione del giro interno: le tappe più attese dai devoti, oltre all’uscita dal duomo, sono lo show dei fuochi al Borgo, la salita di Sangiuliano, il canto delle benedettine in via Crociferi e infine il rientro in cattedrale.

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