Crocetta escluso dalle liste: “Nessun risentimento”

PALERMO – Rosario Crocetta non sarà candidato alle politiche del prossimo 4 marzo nel Pd. “Nessun risentimento, abbiamo scelto la politica per servizio. Nessuna sorpresa sulle liste Pd: è andata come avevo previsto – scrive su Facebook l’ex presidente della Regione -. Non sarà certamente la vicenda delle candidature a farci rinunciare alla politica. Saremo presenti […]

PALERMO – Rosario Crocetta non sarà candidato alle politiche del prossimo 4 marzo nel Pd. “Nessun risentimento, abbiamo scelto la politica per servizio. Nessuna sorpresa sulle liste Pd: è andata come avevo previsto – scrive su Facebook l’ex presidente della Regione -. Non sarà certamente la vicenda delle candidature a farci rinunciare alla politica. Saremo presenti in campagna elettorale, con il nostro Megafono, nelle piazze di tutta la Sicilia per denunciare il processo di restaurazione in corso e di vera e propria epurazione di ogni dissenso. Faremo un’operazione verità”.
“Se alle regionali il Pd è riuscito a presentare le liste lo deve al fatto che mi sono ritirato – dice Crocetta -. Il giorno prima della presentazione, mi chiamò Renzi perché Micari (candidato alla presidenza della Regione, ndr) aveva deciso di non candidarsi se non si fossero ritirate le liste del Megafono (poi confluite in quella Arcipelago – Micari Presidente, ndr). Per senso di responsabilità nei confronti del partito mi sono sacrificato: questo è il ringraziamento. Ma me lo aspettavo”.
Nelle liste dei Dem per le politiche oltre a Crocetta, non saranno candidati né alla Camera né al Senato nemmeno il presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, che Renzi ha nominato lo scorso anno responsabile nazionale del Dipartimento Legalità del partito, né il senatore uscente ed ex presidente della Commissione antimafia Beppe Lumia, che era stato eletto nella scorsa legislatura nella lista del Megafono.
Crocetta fa sapere che “farà campagna elettorale per spiegare chi sono i candidati nelle liste dei Dem”. L’ex governatore parla di scelte “calate dall’alto”, che “non hanno coinvolto gli organismi regionali del Pd” e non esclude l’ipotesi di lavorare alla costruzione di “un nuovo soggetto politico per il cambiamento della Sicilia”.

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