I diritti dei disabili visti dai ragazzi

di Nuccio Sciacca - Gli studenti del liceo "Galilei" di Catania celebrano a Roma la Convenzione Onu

“Il Braille come uno strumento indispensabile per migliaia di non vedenti che consente di lavorare e di integrarsi nella società attraverso una lingua che permette di aspirare a una pari dignità con i normodotati”. Con queste parole ma soprattutto con grande sensibilità e senso civile, una delegazione di studenti del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Catania ha consegnato, presso la sede del Miur di Roma, al ministro Valeria Fedeli una trascrizione in nero-braille della Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità.
Un progetto che vuole celebrare degnamente l’undicesimo anniversario della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Accanto agli alunni erano presenti la dirigente dell’istituto catanese Gabriella Chisari, il professor Gianluca Rapisarda, tutor del progetto, nonché direttore scientifico dell’I.Ri.Fo.R, il vicepresidente della Stamperia Regionale Braille Gianluca Anzalone e il direttore della Stamperia Regionale Braille Pino Nobile.
“Per tutti noi questo rappresenta un momento altamente simbolico che segue quello del mese scorso – dichiara il direttore dell’I.Ri.Fo.R., Gianluca Rapisarda – per l’occasione della giornata nazionale ‘Alternanza scuola-lavoro nei licei: impresa possibile’, il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi premiò i nostri alunni come una delle migliori ‘buone prassi’ delle scuole secondarie italiane”.
“Ieri come oggi il nostro valore fondante resta quello di costruire una forma di uguaglianza tangibile, concreta e forte. Così, dopo la mappa tattile dell’istituto e la realizzazione in Braille di alcuni capitoli tratti da diverse opere di Galileo Galilei, gli studenti hanno sviluppato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità in nero-braille, sia in lingua italiana che in inglese”.
“Un lavoro che verrà illustrato venerdì 15 dicembre, nei locali del Polo Tattile Multimediale di Catania. Un modello per le generazioni future – conclude il professor Rapisarda – che così comprenderanno come costruire una società migliore che possa abbattere le barriere e tutelare i diritti di tutti e di ognuno”.

scroll to top