Barrafranca, proteste per omelia omofoba. Arcigay non ci sta: “Discorso d’odio”

Il parroco ai fedeli: "Dovrebbero vergognarsi". La replica: "Siamo certi che i cittadini barresi non la pensino come lui" VIDEO

E’ polemica sull’omelia di Salvatore Nicolosi, parroco della chiesa Grazia di Barrafranca (Enna), che durante la celebrazione della “Festa della Santa Famiglia”, ha definito “contronatura” le unioni tra persone lgbt+.
Nel video pubblicato su Facebook, Nicolosi afferma che «la famiglia è fondata dal matrimonio tra un uomo e una donna. Ogni altro tipo di unione, è contronatura. Oggi si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi”.

Dura la replica dell’Arcigay di Catania, Enna e Caltanissetta per mezzo del suo presidente Armando Caravini: “È singolare anzitutto il fatto che, in circostanze tragiche come quelle che stiamo vivendo, con molte famiglie che non hanno potuto avere i loro cari a Natale perché stroncati dal Covid, e con tanti che vivono queste festività con apprensione perché hanno un parente ricoverato, don Nicolosi abbia ritenuto di rivolgere questo attacco alle persone lgbt+ e alle loro famiglie, e proprio durante una celebrazione dedicata alla famiglia. Non c’è nulla di contronatura nelle nostre unioni, ancora una volta occorre ribadirlo. La stessa organizzazione mondiale della sanità dovendo definire l’omosessualità ha scelto di farlo con le parole variante naturale del comportamento umano”.

“Quello del sacerdote – aggiunge Caravini – è un vero e proprio discorso d’odio, che crea inutili divisioni all’interno della comunità e rischia di provocare dolore alle persone lgbt+ di Barrafranca e alle loro famiglie. Ed è ancora più singolare che il sindaco stesso, Salvo Accardi, prende le difese del parroco, nascondendosi dietro l’ipocrisia della libertà di pensiero, leggendo persino una enciclica dimenticando che rappresenta un’istituzione laica e non il Vaticano. Siamo certi che i cittadini barresi non la pensino come lui: in molti, infatti, ci hanno scritto per segnalare l’episodio e per prenderne le distanze. A loro va il nostro plauso e la nostra solidarietà”.
 
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