“Catania torni la città delle mille fontane”

Free Green Sicilia contro le bottiglie di plastica e le case dell'acqua: "Costano troppo"

CATANIA – “Catania ritorni a essere la città dalle mille fontane di acqua pulita”. Free Green Sicilia apre una campagna contro le bottiglie di plastica, chiedendo all’amministrazione di cambiare radicalmente politica, visto che “nel capoluogo etneo storicamente le fontanelle erano a ogni passo e la gente andava giornalmente a riempire le bottiglie di vetro con acqua che nulla ha da invidiare a quella che si acquista”.
“Dovrebbe essere di pubblica conoscenza – spiega l’associazione – che l’acqua minerale del supermercato viene analizzata una volta l’anno, viene imbottigliata e trasportata per chilometri e chilometri su camion, e viene massicciamente promossa come miracolosa per la nostra linea. Mentre l’acqua del nostro rubinetto di cui temiamo la qualità per mancanza di informazione è invece controllata 4 volte più frequentemente e il contenuto di sali e altre sostanze è adeguato alle nostre necessità di salute. In più costa molto poco e, non ultimo aspetto, ha un impatto ambientale quasi inesistente rispetto alle decine di milioni di bottiglie di plastica d’acqua consumate ogni anno”.
Secondo Free Green “gli stessi alti costi per la collettività ce l’hanno le cosiddette ‘case dell’acqua’ in quanto ognuna richiede tra i 20 e i 30 mila euro, per non parlare della loro manutenzione che viene appaltata a ditte esterne rispetto all’acquedotto comunale. Peraltro una delle cinque case dell’acqua installate in città come quella di piazza della Repubblica resta inattiva da sempre mentre quella di piazza Nettuno viene poco utilizzata dai cittadini vista la sua infelice posizione”.
Quindi, si chiede Alfio Lisi, portavoce Free Green Sicilia, “perché spendere decine di migliaia di euro per installare una ‘casa dell’acqua’, peraltro a pagamento con card prepagata, quando invece si potrebbero installare centinaia di nuove fontanelle di acqua potabile a costo zero per i cittadini in ogni quartiere della città comunicando attraverso targhe affisse nelle stesse fontanelle le caratteristiche naturali di qualità dell’acqua?”.

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