Trecastagni sciolto per mafia, no a ricorso

Il Tar lo ha dichiarato inammissibile: "L'ex amministrazione comunale lo ha proposto dopo la scadenza del mandato elettorale"

ROMA – È stato dichiarato inammissibile dal Tar del Lazio il ricorso proposto dall’ex amministrazione comunale di Trecastagni (Catania), con in testa l’ex sindaco Giovanni Barbagallo, per contestare gli atti che nel maggio dello scorso anno portarono allo scioglimento del Consiglio comunale per ingerenze della criminalità organizzata; e tutto ciò, essendo stato il ricorso notificato quando la scadenza naturale del mandato elettorale era già intervenuta, e quindi non avrebbe potuto portare a un’eventuale reintegrazione delle cariche.
I ricorrenti si erano opposti alla dichiarazione d’improcedibilità, ritenendo di avere interesse all’affermazione dell’illegittimità dei provvedimenti impugnati che legavano la loro gestione e le loro persone alla criminalità di stampo mafioso.
Per il Tar “non è contestato che la scadenza naturale del mandato dei ricorrenti debba ricondursi al giugno 2018”, da aggiungere alla circostanza che “i ricorrenti hanno notificato il ricorso solo in data 13 luglio 2018, ossia quando la scadenza naturale del mandato elettorale (giugno 2018) era a quella data già intervenuta, sicché il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per carenza d’interesse a ricorrere ab origine ai fini della reintegrazione nelle rispettive cariche”.

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