“Pattumiera nostram”: ancora polemiche per lo scempio culinario alla villa

Free Green Sicilia attacca il Comune di Catania: "Ha trasformato i giardini pubblici in una discarica". FOTO

CATANIA – “Esprimiamo ancora una volta il nostro sconcerto per come è stato devastato domenica scorsa il Giardino Bellini, trasformato in una invasiva fiera gastronomica e di conseguenza in una vera e propria discarica di plastica e di resti di cibo in ogni angolo della villa (peraltro tutto l’opposto di una città libera dalla plastica usa e getta)”. Non si sono sono ancora spente a Catania le polemiche per “Cibo nostrum”, il festival della cucina che ha provocato le ire di chi non ha gradito l’eccesso di sporcizia.

A riaccendere la discussione è l’associazione ambientalista Free Green Sicilia: “Una gran parte di responsabilità – afferma il portavoce Alfio Lisi – è del Comune che ha autorizzato una fiera gastronomica di grande impatto ambientale (in poche ore si sono riversate dentro il delicato giardino decine di migliaia di persone con le conseguenze prevedibili) in quello che dovrebbe essere un ‘tempio verde’ dove i cittadini e i turisti riescono a trovare un po’ di quiete, fuori dal caos quotidiano della città”.

Free Green Sicilia si era già opposta “all’insensata scelta di trasformare la villa in fiera commerciale in occasione delle celebrazioni agatine, voluta anche questa dal Comune. Eppure grazie a Facebook (il primo a denunciare in diretta quanto accadeva) centinaia di post di protesta con tanto di foto scattate con i cellulari hanno avuto il plauso e i commenti di migliaia di cittadini sconcertati e addolorati dallo scempio che le immagini testimoniavano senza veli”.

L’associazione ricorda che “il Giardino Bellini non è né una piazza, né un centro fieristico, né tanto meno uno stadio, come si vorrebbe di fatto trasformare, ma ‘semplicemente’ un bene culturale e paesaggistico dichiarato quando il suo splendore era al massimo; nell’’800 e nei primi decenni del ‘900, fu considerato uno dei giardini più belli d’Europa, mentre oggi è irriconoscibile grazie al suo utilizzo improprio e depauperante per fiere e feste di partito”.

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