La truffa del falso maresciallo: “Con 10.000 euro può salvare suo figlio”

Padre e figlio raggiravano anziane nel Ragusano fingendo incidenti: arrestati. VIDEO: "Vanno bene anche oggetti preziosi"

RAGUSA – La polizia di Ragusa ha arrestato due truffatori seriali napoletani, padre e figlio, ‘professionisti’ nel simulare finti incidenti facendo credere ad anziani familiari delle presunte vittime di poter risarcire con 10.000 euro la controparte perché il congiunto era sprovvisto di assicurazione.
Sono sette i colpi ricostruiti dalla squadra mobile di Ragusa dallo scorso agosto a oggi soltanto nel territorio ibleo. Antonio e Vincenzo De Martino, di 69 e 34 anni, sono stati catturati a Napoli, dopo ricerche durate quasi un mese. La polizia ritiene che abbiamo agito in diverse regioni italiane.

A loro la squadra mobile è arrivata con indagini avviate dopo le denunce delle vittime che hanno poi riconosciuto i due uomini come gli autori della truffa subita. La tecnica era sempre la stessa: telefonicamente si spacciavano per avvocato o maresciallo dei carabinieri e chiedevano 10.000 euro per risarcire la vittima di un incidente stradale causato dal figlio con un’auto priva di copertura assicurativa. E per questo era in stato di fermo in caserma e non poteva avere contatti telefonici con i familiari.
Le madri anziane non esitavano a pagare pur di vedere libero il figlio con la garanzia che il pagamento avrebbe risolto ogni suo possibile coinvolgimento in processi penali o di risarcimento danni. Il bottino di ogni truffa superava i 5.000 euro, con richieste iniziali di 30.000 euro.
Quando le vittime non avevano tutto il denaro, i truffatori si facevano consegnare oggetti in oro. Secondo la squadra mobile di Ragusa è possibile che siano ancora numerose le vittime dei due indagati sull’intero territorio nazionale. Per questo la questura ha chiesto la pubblicazione delle foto dei due arrestati e invita chi li dovesse riconoscere come autori di un reato a recarsi negli gli uffici di polizia più vicini al luogo di residenza per denunciare i fatti.

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