Infrastrutture in Sicilia sempre a rilento: “Toninelli cosa vuole fare? Passi ai fatti”

Il presidente Musumeci: "Che fine hanno fatto lo stato d'emergenza e la nomina del commissario straordinario?". L'assessore Falcone: "Sulla Ss 640 servono 120 milioni di euro"

PALERMO – A distanza di 24 ore dalla visita in Sicilia per premier Giuseppe Conte e del ministro per Infrastrutture Danilo Toninelli, si fa sentire il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che replica alle dichiarazioni del governo nazionale rilasciate in occasione della riapertura di un cantiere sulla strada statale Caltanissetta-Agrigento.
“Da quasi quattro mesi attendiamo di sapere cosa il ministro per le Infrastrutture vuole fare per affrontare la drammatica condizione della viabilità provinciale in Sicilia – ribadisce Musumeci – Abbiamo chiesto, cosi come concordato con Toninelli in occasione dell’incontro avuto a Palazzo d’Orleans nello scorso novembre: il riconoscimento dello stato di emergenza; la nomina di un commissario, nella persona del presidente della Regione, con poteri straordinari che possa in pochi mesi aprire i cantieri e avviare i lavori; le risorse finanziarie integrative per far fronte alle centinaia di interventi sulle strade dell’Isola”.
“A distanza di tre mesi – conclude – ci vuol dire il ministro che cosa pensa di fare per affiancare la Regione in questa vasta operazione di riqualificazione delle strade provinciali? Quali poteri, quali risorse e quali tempi?”.
Ad avvalorare le dichiarazioni del presidente della Regione siciliana arriva la presa d’atto dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. “Prendiamo atto della venuta del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, sulla Ss 640 Caltanissetta – Agrigento, ma la Sicilia, spenti i riflettori, si aspetta adesso dal Governo azioni concrete”.
“Senza voler fare alcuna polemica – aggiunge – va rimarcato come l’opera sia ripartita (ancorché in misura assai ridotta) esclusivamente per merito del governo Musumeci, che ha richiamato l’Anas ai suoi obblighi contrattuali nei confronti di Cmc, al fine di ottenere l’improcrastinabile riavvio dei lavori l’ 1 marzo, a pena anche di azioni giudiziarie. Questo era l’impegno che avevamo pubblicamente assunto il 6 febbraio scorso con il sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo ma anche alla presenza del vescovo di Caltanissetta e di numerosi sindaci del territorio, e questo è avvenuto. Anas è ben consapevole di quanto tempo perduto ci sia da recuperare in Sicilia, soprattutto per quanto riguarda le grandi opere”.
L’assessore Falcone entra nel dettaglio delle richieste al Governo nazionale: “Ringraziamo il presidente Conte e il ministro Toninelli per la presenza, ma ci domandiamo quale soluzione, in primo luogo, verrà in concreto messa in atto per pagare le imprese creditrici di Cmc? In secondo luogo, quale soluzione per accelerare i lavori e farli ripartire a pieno regime?”.
“Quelli visitati dal presidente Conte sono solo i tre micro-cantieri Delia, Favarella, Santuzza che servono a riaprire la tratta tra Canicattì e l’ingresso di Caltanissetta. Ma il vero cuore dell’intervento sulla Ss 640, da 120 milioni di euro, impone un dispiegamento – conclude Falcone – di almeno 100 mezzi e 300 maestranze al giorno, per raggiungere una produzione di lavori da 8 milioni al mese. Il Governo Musumeci non abbasserà la guardia. Dal canto suo l’Anas deve capire che i contratti si rispettano e stavolta Roma, comunque, stia serena che la Regione il contratto lo farà rispettare”.

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