Primarie Pd, in Sicilia 80 mila votanti

Soddisfatto il segretario Faraone: "Superato il traguardo regionale, adesso camminiamo uniti". Ma le correnti Zingaretti-Martina continuano a punzecchiarsi

CATANIA – “Dai dati a disposizione, non ancora ufficiali, l’affluenza al voto in Sicilia è di quasi 80 mila votanti”. Così, in una nota, l’ufficio stampa del Pd Sicilia.
“Ben oltre quota 50 mila, obiettivo minimo fissato dal segretario regionale del Pd Sicilia, Davide Faraone che, alla vigilia delle Primarie, si era dato un traguardo: superare nella sola Sicilia i voti espressi dagli iscritti M5S sulla piattaforma Rousseau sull’impunità a Salvini, che erano stati in totale 52.417 – prosegue la nota – Una grande partecipazione, quindi, garantita grazie alla passione di migliaia di volontari ai gazebo. A loro va, innanzitutto, il merito di una consultazione larga, vera, democratica e trasparente. Alle decine di migliaia di siciliani che hanno scelto di dare fiducia al Pd, va il nostro ringraziamento e l’auspicio che si possa camminare insieme”.
Si attendono i risultati delle liste a livello provinciale per comprendere meglio quanto e come ha pesato il voto d’opinione rispetto a quello organizzato dalle correnti del partito. E’ evidente che anche in Sicilia il successo di Zingaretti, che a livello nazionale ha vinto la sfida delle primarie, è netto, così come confermano le dichiarazioni di alcuni riconosciuti esponenti dem territoriali.
“Ieri abbiamo posto le basi per un rilancio vero e concreto del Pd e di un’alternativa a questo governo. Ho sostenuto con convinzione Zingaretti insieme a tanti amici proprio per la sua capacità di costruire una squadra e di lavorare con le migliori risorse del nostro partito, una su tutti Paolo Gentiloni” commenta Enzo Bianco, presidente nazionale dei Liberal Pd.
“Adesso è ora di ricostruire il Pd – aggiunge – e di rimetterci in cammino per fermare centrodestra e M5S e contrastare la deriva pericolosa che stanno attuando in ogni territorio che governano. Ho ringraziato ieri sera Nicola Zingaretti perché – spiega Bianco – il suo approccio, la sua determinazione, la sua capacità di essere inclusivo hanno consentito questo straordinario successo di partecipazione. Il numero di votanti e la sua vittoria netta e chiara consegnano a tutti noi e al nuovo segretario una grande responsabilità”.
“Anche nel nostro territorio – continua Bianco, che ha guidato la lista piazza Grande Europa nel capoluogo etneo – la partecipazione è andata ben oltre le aspettative. Vedere tanta gente in fila ai gazebo, molti giovani, l’impegno dei nostri volontari, è stato una grande iniezione di fiducia per il futuro del Pd. Il successo di Nicola anche a Catania è stato netto – conclude Bianco – sia in città che in provincia, come ci era stato suggerito dall’affetto delle persone riscontrato quando aveva accolto il nostro invito a venire nella nostra città poche settimane fa”.
L’ex presidente della Regione Rosario Crocetta confessa di aver votato “Zingaretti e sono molto contento per il risultato raggiunto. Sono convinto che con Zingaretti riparta un progetto plurale finalizzato alla rinascita del Paese, dove finalmente i cittadini possano essere i veri protagonisti del cambiamento. Auguri Segretario”.
Non si placa, invece, la querelle a forza di comunicati stampa tra il deputato Antonello Cracolici e il vicesegretario del Pd siciliano Antonio Rubino. “Il successo di Nicola Zingaretti è netto anche in Sicilia. Nella città di Palermo il nuovo segretario del Pd ha ottenuto il 74%, una cifra che fa giustizia delle peripezie che hanno caratterizzato questo appuntamento, compreso l’inspiegabile caos dei gazebo cancellati in tanti comuni e quartieri della città – spiega Cracolici – appare evidente che anche il voto nei circoli di alcune settimane fa, nel corso delle convenzioni riservate agli iscritti (a molti dei quali è stato impedito persino il diritto di votare) proclamato tra mille ricorsi, non rispecchia neppure lontanamente l’orientamento del popolo del centrosinistra”.
“Adesso – conclude Cracolici – si deve aprire una pagina nuova per il Pd anche in Sicilia, per un rinnovamento vero e non caricaturale: c’è bisogno di serietà, coerenza, rigore, competenza. Dobbiamo liberarci dai bizantinismi che hanno caratterizzato negli ultimi tempi il Pd regionale, per riconquistare la fiducia della gente e rimediare ai danni prodotti da certi ‘avventurieri del trasformismo’: sarà questo uno dei primi impegni del segretario Zingaretti e di chi, insieme con lui, lavorerà per ricostruire il Pd siciliano”.
La replica di Rubino. “Buon lavoro a Nicola Zingaretti e grazie ai volontari che hanno tenuto aperti i seggi, a Maurizio Martina, che assieme ad tanti altri abbiamo sostenuto, e Roberto Giachetti. Spero che queste primarie chiudano un congresso permanente che in Sicilia dura da quando il presidente della regione si chiamava Raffaele Lombardo”.
“Leggo parole, ad esempio quelle di Cracolici, che invocano – aggiunge – altre rese dei conti, in continuità con le aggressioni cattive e volgari condotte fin qui che non spaventano nessuno ma che continuano a minare il percorso del Pd Siciliano. Saranno questo tipo di condotte il vero problema del nuovo gruppo dirigente.”
“Abbiamo garantito, senza soldi e senza dipendenti, un sereno svolgimento delle primarie come, alla fine, si è verificato in ogni parte dell’isola sotto un bombardamento costante. – dice – Adesso sono io che chiedo ai futuri organismi di affrontare il prima possibile tutti i possibili nodi sul tavolo, cercando di rispondere degnamente al segnale di partecipazione arrivato ieri. Sul piano politico e su quello etico così spesso invocato dai moralisti dell’ultimo minuto”.

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