Sequestrata squadra ‘Città di Misterbianco’

Mafia e scommesse on line: tra i calciatori tesserati spiccano il figlio e il nipote del boss Carmelo Placenti

CATANIA – L’Asd Città di Misterbianco, società calcistica militante nel campionato di promozione siciliano, girone C, è stata sequestrata dalla Gdf di Catania su disposizione della Procura etnea.
Secondo le indagini, eseguite dal Gico delle Fiamme Gialle, vi sarebbe stato un fraudolento trasferimento del complesso finanziario e di risorse umane dell’Asd Lineri – sottoposta a sequestro nell’operazione “Revolutionbet” – alla Asd Città di Misterbianco, società costituita un mese prima dell’esecuzione dell’operazione.
L’operazione “Revolutionbet”, sfociata in un’ordinanza cautelare nei confronti di 21 indagati, fu effettuata novembre dello scorso anno nell’ambito di una indagine su presunte infiltrazioni della mafia nelle scommesse online.
I militari hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale etneo con cui sono stati sequestrati l’impresa sportiva e tutti i rapporti bancari e conti correnti a essa intestati. Tra gli elementi a sostegno del provvedimento di sequestro spiccano sproporzionati flussi di denaro per oltre 600.000 euro non compatibili né contabilmente giustificati dalla gestione dell’attività sportiva.
Nella rosa dei calciatori tesserati con la società presso la Lega Nazionale Dilettanti spiccano il figlio e il nipote di Carmelo Placenti, che, secondo quanto accertato, sarebbe stato il promotore dell’associazione mafiosa “Gruppo Placenti” colpita nell’ambito dell’operazione “RevolutionBet”.
A Carmelo Placenti, secondo quanto accertato, sarebbe riconducibile l’assetto societario e anche quello della gestione calcistica dell’Asd Misterbianco, essendo le comunicazioni della Federazione indirizzate alla sua abitazione di Misterbianco.
Secondo quanto accertato nell’operazione “Planetwin”, il gruppo Placenti, negli anni 2011-2015 avrebbe ricoperto il ruolo di “master” nell’area catanese per conto del marchio “Planetwin365” per poi conseguire un salto imprenditoriale assurgendo al ruolo primario di “bookmaker” in grado di imporsi nel mercato regionale del gaming on-line con una rete commerciale di otto master, sotto i quali avrebbero operato 28 commerciali, sette “sub-commerciali” e 20 “presentatori”.
Gli ingenti guadagni derivanti dalla raccolta delle scommesse sarebbero stati reintrodotti nel circuito economico legale mediante l’acquisizione di svariate attività commerciali – la maggior parte delle quali operative nel gaming – con sedi in Italia, Gran Bretagna e Malta. Gli accertamenti patrimoniali evidenziarono un patrimonio sproporzionato del gruppo Placenti rispetto alle capacità reddituali e schermato, per le attività commerciali, da fittizie intestazioni.
Le indagini, estese ai titolari delle software house, le società di servizi necessarie per il funzionamento dei siti scommesse e figure apicali della holding “SKS365” per il marchio “Planetwin365” consentirono alla Procura etnea di ottenere dal Gip il sequestro, oltre che dell’Asd Lineri, anche di 42 unità immobiliari (tra le quali una villa sul mare ad Augusta non censita al catasto, un lussuoso appartamento di 11 vani a Castelnuovo di Porto (Roma) che era stato fittiziamente intestato a un Gruppo Europeo di Interesse Economico maltese, cinque appartamenti in Austria, a Vienna e Innsbruck, e 36 società commerciali, oltre a società nazionali ed estere attive nel gaming anche un autosalone, una società di rimessaggio di barche e noleggio di moto d’acqua e una palestra.

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