Il paradosso infinito di corso dei Martiri: “Ormai è un bivacco per sbandati”

A Catania il sopralluogo della commissione del Comune: "Finiti diversi lavori, ma nessuna consegna". E Free Green Sicilia attacca

CATANIA – Continua a Catania il calvario di corso dei Martiri. Stamattina il sopralluogo della Commissione urbanistica del Comune per fare luce sulla vicenda dell’eterno cantiere. “Quello che è emerso è paradossale – afferma il consigliere comunale Manfredi Zammataro, presidente della commissione -: per quanto riguarda le microaree destinate al verde pubblico e a opere di urbanizzazione oggetto del primo appalto per circa 1,4 milioni di euro, i lavori sono stati pressoché ultimati in quasi tutti i loro aspetti (comprese le aree gioco per i bambini e un campo da calcio), ma nonostante ciò non vengono definitivamente ultimati e consegnati. Inoltre ci siamo resi conto che in alcune zone la recinzione risulta divelta, con il serio rischio che possa accedervi qualcuno e vandalizzarla”.
Per Zammataro “non è un caso infatti che numerosi cittadini ci hanno segnalato che la notte queste zone, diventano luoghi di bivacco per sbandati. La dimostrazione è data dal fatto che abbiamo trovato per terra numerosi resti di bottiglie di bevande alcoliche”.
Alle parole del consigliere si aggiungono quelle di Free Green Sicilia, associazione ambientalista catanese. “Da quasi un anno sono fermi i lavori di ‘risanamento’ per quella che è stata definita la più lunga e contorta speculazione sociale e urbanistica della città e senza che alcuno abbia riferito pubblicamente i motivi di tutto ciò. Ma le Autorità (con la A maiuscola), che purtroppo hanno da sempre sostenuto tale scempio, devono dare risposte senza continuare a rimanere in un ingiustificabile silenzio e dire la verità ai cittadini”.
“Un’infinita tragicommedia – afferma Alfio Lisi, portavoce di Free Green Sicilia -, da fantapolitica del sacco urbanistico del vecchio quartiere di S. Berillo iniziato negli anni ’50 con la demolizione coatta dell’intero quartiere storico con la seguente violenta deportazione di migliaia di famiglie costrette, loro malgrado, ad emigrare in un nuovo quartiere fuori dal perimetro della città storica e dunque senza alcuna identità sociale e urbanistica. Tutto ciò si vuole pure capire se sia stato legittimo: cedere oltre 28.000 mq di strade e marciapiedi da parte del Comune e non solo, a dispetto degli interessi dei cittadini ma ovviamente a favore dei proprietari dei terreni del corso”.
Secondo Lisi “la cementificazione di corso dei Martiri della Libertà sarà, se andrà avanti il progetto da 260.000 metri cubi di cemento, l’ennesima sconfitta della città e del suo futuro sia sotto il profilo urbanistico che della vivibilità, oltre che sotto l’aspetto democratico e istituzionale in quanto il progetto di cementificazione del corso non è previsto dal Piano Regolatore comunale in vigore dal 1969 e non ha avuto il voto di approvazione del Consiglio comunale. Oltre al fatto, non meno importante per la sicurezza dei cittadini, che una parte del Corso Martiri è da decenni inserito dalla Protezione civile come area di emergenza in caso di sisma in una città considerata tra le più a rischio simico in Italia ed in Europa”.

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