Le arance siciliane volano in Cina

Il ministro per l'Agricoltura firma l'accordo per l'export degli agrumi in aereo, fino ad oggi potevano arrivare solo via mare

CATANIA – Il vicepremier Luigi Di Maio anticipa la notizia in un post, con tanto di fotografia dove spicca un cestino di arance. “Anche durante il lavoro è sempre un piacere gustarsi una bella arancia siciliana, specialmente oggi che festeggiamo una grande vittoria del governo! Oggi infatti il ministero dell’Agricoltura ha firmato l’accordo sugli agrumi per la loro spedizione via aereo tra Italia e Cina. Prima, pensate, era vietato e potevano arrivare in Cina solo in nave, facendo perdere un sacco di soldi ai nostri imprenditori, che ora finalmente potranno portare il gusto delle nostre arance anche ai cittadini cinesi” spiega il ministro.
“Si tratta di una grande opportunità per i nostri agricoltori con i quali avevamo preso un impegno un anno fa. Una promessa che oggi diventa realtà. Un grazie a Federica Argentati, presidente del Consorzio agrumi di Sicilia, e al mio amico Giancarlo Cancelleri con cui abbiamo visitato centinaia di aziende agricole Siciliane in questi anni. Ci vediamo presto in Sicilia per salutare il primo volo di arance verso la Cina”.
Di fatto si formalizza l’accordo tra Italia e Cina sull’agroalimentare. A Pechino per una missione di due giorni, il ministro delle Politiche agricole alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, non ha nascosto la soddisfazione per gli esiti dei colloqui con le controparti cinesi, alla luce dei dossier in più “messi sul tavolo” come carne suina, riso da risotto e le pere, il cui interesse per l’export è stato “richiesto da loro”.
“Vorremmo chiudere velocemente per dare agli operatori italiani l’occasione di esportare questi prodotti sempre più certificati e di qualità”, ha aggiunto Centinaio, incontrando la stampa nel pomeriggio all’ambasciata d’Italia. Il ministro s’è detto convinto dell’esistenza di ampi margini di crescita per l’agroalimentare italiano in Cina, aumentato di poco più dell’8% nei primi 11 mesi del 2017, fino a valori di circa 540 milioni di dollari, dopo un 2017 chiuso con un’accelerata del 17%.
La chiusura degli accordi è avvenuta al termine dell’incontro con il vice ministro dell’Amministrazione Generale delle Dogane cinese, mentre sugli agrumi il ministro ha rimarcato su Twitter il via libera all’export per via aerea. “Nelle more della firma, l’intesa è già provvisoriamente applicabile e i nostri produttori possono iniziare a esportare”, malgrado la pendenza dell’ultimo passaggio e della firma definitiva che avverrà forse in Italia nei prossimi mesi. “Ieri è stato pubblicato l’elenco delle aziende che possono esportare in Cina”, pari a una trentina e “oggi c’è stato confermato che è operativo a tutti gli effetti”.
Centinaio ha assicurato misure contro la contraffazione del made in Italy, soprattutto online, e di voler dare continuità ai rapporti bilaterali: “L’ultimo ministro dell’Agricoltura a visitare la Cina è stato Luca Zaia (ora governatore del Veneto, ndr) circa 10 anni fa. La Cina diventerà forse la priorità del mio ministero per la internazionalizzazione”. L’Italia è indietro rispetto ai volumi generati da Germania, Gran Bretagna e Francia, “ma i margini per migliorare ci sono con ‘un’azione coordinata”.
Il ministro ha visto Zhang Xu, vice ministro della Cultura e del Turismo, per rafforzare la cooperazione alla luce della estensione delle competenze del dicastero. “Il 2018 è stato l’anno del turismo Ue-Cina e tanto è stato fatto, ma tanto si può ancora fare per incrementare gli scambi tra due Paesi che vantano il maggior numero di siti Unesco al mondo”.
“La firma del ministro delle Politiche agricole ufficializza la possibilità del trasporto via aereo nell’ambito dell’accordo Italia-Cina per l’export degli agrumi, ultimo passaggio formale che rende finalmente effettiva una nuova opportunità per l’agrumicoltura siciliana – aggiunge il presidente del distretto agrumi Sicilia Federica Argentati – Diamo atto al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che a novembre aveva annunciato lo sblocco della trattativa, di avere lavorato per dare una risposta attesa dalla filiera agrumicola”.
Il presidente Argentati è soddisfatta. ”Così come anche ai tecnici dell’assessorato per l’Agricoltura della Regione siciliana – aggiunge – che hanno sostenuto tutto il percorso di modifica del protocollo a supporto delle imprese interessate. Mancava solo questo passaggio che adesso ci consentirà di portare alcune produzioni di eccellenza sui mercati cinesi. Il Distretto è stato determinante nel sollevare la necessità del trasporto via aereo e ha sempre sostenuto l’apertura di questo nuovo e grande mercato per la filiera agrumicola, promuovendo momenti di confronto con i rappresentanti delle istituzioni e del governo e diverse occasioni di approfondimento sull’export verso la Cina: da quello sulle normative di protezione dei marchi di qualità sino al confronto con un gigante del commercio come Alibaba, interessato a portare in Cina le arance siciliane”.
”Adesso – conclude – sta alla filiera agrumicola riuscire a sfruttare pienamente questa occasione, organizzandosi in ogni passaggio, dal rispetto dei protocolli fitosanitari imposti dall’accordo Italia-Cina sino alla logistica e al trasporto”.

scroll to top