Sanità, pugno duro contro i furbetti

Cinque dipendenti dell'assessorato regionale accusati di assenteismo sono stati licenziati, altri 16 rischiano la sospensione 

PALERMO – Pugno duro della Regione siciliana contro i cosiddetti “furbetti del cartellino”. Cinque dipendenti accusati di assenteismo sono stati licenziati; altri 16 rischiano la sospensione dal servizio senza stipendio per un periodo di tempo che va da uno a sei mesi. Sono questi i provvedimenti assunti dalla commissione disciplinare dell’assessorato alla Funzione Pubblica nei confronti degli impiegati all’assessorato alla Salute coinvolti nel blitz anti assenteismo del 27 novembre scorso della Guardia di Finanza.
Furono sorpresi in flagrante, durante l’orario di lavoro, fuori dagli uffici, mentre prendevano il caffè o facevano la spesa, pur risultando regolarmente in servizio. La procedura disciplinare è scattata dopo che il tribunale ha trasmessi gli atti dell’inchiesta. I dipendenti con le posizioni più gravi sono stati subito convocati per presentare le loro “deduzioni”.
In cinque, a fronte di riprese video considerate inequivocabili, non sarebbero riusciti a motivare le loro assenza; per loro è scattato il licenziamento immediato comunicato con lettera formale. Il provvedimento riguarda tre portieri, un commesso e un collaboratore amministrativo che sono stati fotografati o ripresi mentre si allontanavano senza permesso o senza usare il badge dall’assessorato.
Si tratta solo del primo provvedimento assunto. Al vaglio della Commissione c’è anche il comportamento degli altri sedici dipendenti coinvolti nella stessa operazione. Le loro posizioni sono meno gravi rispetto a quelle dei cinque licenziati. Solo due di loro rischiano il licenziamento; per tutti gli altri si profila la sospensione dal servizio senza stipendio fino ad un massimo di sei mesi, ma bisognerà attendere ancora controdeduzioni e memorie difensive.

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