Terremoto, notte tranquilla sull’Etna. Regione dichiara lo stato di calamità

Registrate sul vulcano solo sei lievi scosse. Aumenta il numero di sfollati negli alberghi, ma molti continuano a dormire in auto. In azione le squadre antisciacalli. Giunta Musumeci a Catania: "Siamo intervenuti subito". VIDEO

CATANIA – Seconda notte tranquilla sull’Etna dove si è abbassata ulteriormente l’attività sismica: registrati dall’Ingv sei terremoti, cinque a Zafferana Etnea e uno a Milo, di magnitudo modesta. Quello di maggiore energia, magnitudo 2.0, alle 03:41 a Zafferana Etnea. Non sono stati registrati danni a cose o persone.
L’evento distruttivo rimane la scossa di magnitudo 4.8 registrata alle 03:19 del giorno di San Silvestro. I valori del tremore dei condotti interni del vulcano, che segnalano l’energia del magma in risalita, sono ulteriormente calati, attestandosi su dati quasi rientranti nella norma.
E la fase effusiva sembra lentamente regredire, con la lava ferma nella desertica valle del Bove. Resta invece ancora presente l’attività stromboliana da crateri e bocche sommitali, con esplosioni ed emissione di una vistosa colonna di gas e cenere lavica. L’eruzione in atto sull’Etna, iniziata il giorno della vigilia di Natale, non impatta sull’aeroporto internazionale di Catania che continua a restare operativo.
AUMENTANO SFOLLATI IN HOTEL. E’ notevolmente aumentato il numero delle presenze degli sfollati dell’Etna negli alberghi messi a loro disposizione dalla Regione Siciliana. In un hotel dove la prima sera si erano presentati in una decina a fronte di 140 persone attese, hanno deciso di prendere una stanza altre 60 persone.
Resta comunque ancora alto il numero di ‘irriducibili’ che hanno trascorso in auto la seconda notte dopo il terremoto di magnitudo 4.8 di Santo Stefano. E questo nonostante il sistema di protezione anti sciacallaggio delle zone dove ci sono case dichiarate inagibili sia stato potenziato dal dispositivo previsto dalla prefettura di Catania con la presenza, tra gli altri, di militari della squadra ‘Lupi’ dei carabinieri del comando provinciale.
Ieri, a Catania, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio avevano invitato le persone rimaste senza casa a recarsi a trascorrere almeno la notte, viste anche le fredde condizioni climatiche, negli hotel di Federalberghi che hanno firmato la convenzione con la Regione Siciliana.
ANTISCIACALLAGGIO. Il Comando Legione Carabinieri Sicilia ha disposto l’invio dei militari dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia nelle zone più colpite dal terremoto, dove numerose persone hanno dovuto abbandonare le loro case rese inagibili dalla scossa. Gli operatori dello Squadrone, qualificati per la ricerca dei latitanti e la prevenzione e repressione dei reati in aree rurali, faranno da supporto al dispositivo di sicurezza già avviato nell’immediato post terremoto dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania che in campo, oltre alle Compagnie di Acireale e Giarre, ha dislocato delle pattuglie formate da personale della squadra Lupi del Nucleo Investigativo dedicato all’opera di anti-sciacallaggio.

REGIONE DICHIARA STATO DI CALAMITA’. Dichiarazione dello stato di calamità nazionale e un Piano regionale straordinario antisismico. Queste le iniziative più importanti deliberate dalla Giunta regionale siciliana, riunita in seduta straordinaria a Catania, su proposta del presidente Nello Musumeci a seguito del terremoto nell’area etnea. Contestualmente è stata avanzata al governo centrale la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza.
“Siamo intervenuti con rapidità – evidenzia il presidente della Regione – come la gravità del caso richiedeva. Auspichiamo che adesso il governo centrale possa deliberare la nostra richiesta, insieme alle risorse necessarie per i primi interventi. Nel contempo, abbiamo approvato anche un Piano straordinario antisismico che prevede una ricognizione, da parte della Protezione civile regionale e del Genio civile, degli edifici strategici e del loro grado di sicurezza in caso di terremoto. Non abbiamo ancora il quadro chiaro dell’effettivo ammontare dei danni, perché i sopralluoghi sono solo all’inizio”.
Alla seduta della Giunta ha partecipato anche il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti. Sei i Comuni più colpiti (Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Santa Venerina, Viagrande e Zafferana Etnea) con una popolazione di circa 130 mila persone. Le frazioni nelle quali si sono registrati i maggiori danni sono Santa Maria La Stella e Lavinaio (ad Aci Sant’Antonio), Pennisi e Piano d’Api (Acireale), Linera e Cosentini (Santa Venerina), Fleri e Pisano (Zafferana Etnea).
Trentuno le persone che si sono presentate autonomamente in ospedale, a seguito di traumi, escoriazioni o da crisi di ansia, undici quelle arrivate in ambulanza. Dieci al momento sono ancora ricoverate.
ETNA SORVEGLIATO SPECIALE. Il sisma si è verificato al terzo giorno dall’inizio dell’eruzione che in atto sta interessando le porzioni sommitali del vulcano Etna e la Valle del Bove. Nel corso degli ultimi tre giorni, la sismicità registrata ha coinvolto diversi settori del vulcano: nelle prime ore del 24 dicembre si è manifestata in area sommitale, dalla superficie fino a 2 chilometri di profondità sotto il livello del mare. Successivamente, si è posizionata lungo la parete occidentale e meridionale della Valle del Bove, fino a profondità di 4, 5 chilometri sotto il livello del mare.
Quattrocento le persone che ieri sera non sono potute rientrare in casa. I Comuni, a seguito di una convenzione con Federalberghi predisposta dalla Protezione civile regionale, hanno provveduto a ricoverare tutti quelli che ne facevano richiesta in strutture ricettive: 36 ad Aci Sant’Antonio, 100 ad Acireale, 31 a Santa Venerina, 8 a Viagrande e 231 a Zafferana Etnea. Al momento le richieste di sopralluogo sono 1.791.

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