Terremoto, l’Etna fa ancora paura. Scuole e hotel aperti ai 600 sfollati

Dopo la forte scossa della notte, registrati altri 25 eventi sismici di magnitudo compresa tra 2.0 e 3.0. I danni maggiori a Zafferana Etnea e nelle frazioni di Fleri, Pisano e Poggiofelice. Il sindaco Pogliese: "Le persone soffrono, rispetto sui social". Di Maio e Salvini giovedì nelle zone colpite. Musumeci convoca giunta di governo a Catania. GUARDA I VIDEO ALL'INTERNO

FOTO - Ore 3.19: l’Etna trema e fa paura

VIDEO: l'Etna e il disastro visti dall'alto

Salvi tre cani dalle macerie: VIDEO - FOTO

 

 

CATANIA – L’Etna fa ancora paura. Dopo la forte scossa delle 3.19, altre 25 ne sono state rilevate con magnitudo comprese tra 2.0 e 3.0.  Trascorreranno la notte fuori i 600 sfollati dalle case di Zafferana Etnea e delle frazioni di Fleri, Pisano e Poggiofelice.
Il prefetto Sammartino ha fatto aprire scuole e palestre comunali per accoglierli. Altre persone che, pur non vivendo in case dichiarate inagibili, hanno paura a rientrare a casa saranno ospitate in palazzetti dello sport. L’assistenza è stata delegata alla Croce rossa. La Regione Siciliana ha redatto anche un convenzione con Federalberghi per poterli ospitare in strutture turistiche.
LA SITUAZIONE SULL’ETNA. La fessura eruttiva, apertasi la mattina del 24 dicembre, nella zona sommitale dell’Etna è attiva solo nella sua terminazione inferiore dove è presente una bocca effusiva a quota 2.400 metri. L’emissione lavica è in diminuzione e alimenta una modesta colata che si espande nella desertica Valle del Bove, il cui fronte è localizzato a circa 1.600 metri di quota. E’ quanto emerge da un sopralluogo sul vulcano di esperti dell’Ingv di Catania su un elicottero della Guardia costiera.
Prosegue intanto l’intensa attività esplosiva stromboliana intracraterica della Bocca Nuova che produce modeste e discontinue emissioni di cenere che si disperdono rapidamente in atmosfera. L’ampiezza del tremore vulcanico è in lenta decrescita.
GIUNTA DI GOVERNO A CATANIA. La Giunta di governo si riunirà domani pomeriggio – in seduta straordinaria – per dichiarare lo stato di calamità, con la contestuale richiesta a Roma della dichiarazione di emergenza. L’appuntamento è alle ore 17 nella sede etnea della Regione Siciliana. Sempre domani il vicepremier Di Maio e il ministro Salvini saranno a Catania, il primo di mattina, il secondo arriverà alle 15, per visitare i luoghi colpiti dal sisma. Alle 15.30 riunione in prefettura.
Al presidente Nello Musumeci nel frattempo sono arrivate anche le telefonate di solidarietà e vicinanza dei colleghi della Liguria Giovanni Toti e del Molise Donato Toma, i quali hanno dato la loro disponibilità a inviare in Sicilia propri uomini e mezzi. Intanto, in poche ore, dopo le necessarie verifiche è stato riaperto al traffico il casello di Acireale, sull’autostrada Messina-Catania, chiuso nell’immediatezza del sisma.
IL SINDACO POGLIESE: “PERSONE SOFFRONO, RISPETTO SUI SOCIAL“. Anche il sindaco metropolitano Salvo Pogliese ha fatto il punto della situazione sull’emergenza terremoto sulla propria pagina di Facebook. “Catania, dopo la ricognizione effettuata dalla protezione civile comunale guidata dall’assessore Porto, non presenta danni alle persone e alle cose. Nell’hinterland la situazione nei comuni metropolitani maggiormente colpiti dal terremoto, per fortuna, non presenta danni gravi alle persone (10 feriti lievi accertati); sono purtroppo ingenti quelli alle cose”.
“Le strutture della città metropolitana, coordinate dall’ingegnere Galizia – aggiunge – sono al lavoro dalle prime ore di questa mattina. La viabilità di collegamento tra i paesi più colpiti – Zafferana, Santa Venerina, Aci Sant’Antonio, Trecastagni, Viagrande, Aci Catena e Acireale – è parzialmente interrotta per alcuni crolli dei muri a secco (sono interessate le strade provinciali 84, 59/1, 192, 115, 4/1), ma le squadre viabilità delle Pubbliservizi, sono già al lavoro – in coordinamento con le altre forze presenti sul territorio – per ripristinarle. Sotto il coordinamento di Protezione Civile guidato dal prefetto Claudio Sammartino – sottolinea Pogliese – i tecnici della provincia parteciperanno ai controlli nelle strutture pubbliche, in particolare nelle scuole”.
“Vista la complessità della situazione e tenuto conto che molte persone stanno vivendo una situazione di oggettiva difficoltà – conclude il sindaco di Catania – in segno di rispetto una maggiore misura e sobrietà nei commenti sui social, forse, non guasterebbe”.
LA PAURA NELLA NOTTE. Notte di paura in diversi paesi dell’Etna e anche a Catania per un scossa di magnitudo 4.8 registrata alle 3.19 a nord del capoluogo etneo, tra Viagrande e Trecastagni. La superficialità dell’ipocentro del sisma, a solo un chilometro di profondità, ha contribuito ad amplificare l’effetto della scossa, che è stata nettamente avvertita anche a Taormina, nel Siracusano e nel Ragusano. I danni maggiori sono segnalati al momento nella zona di Zafferana Etnea, dove ci sono stati cedimenti di case vecchie e abbandonate.
28 FERITI. Fino ad ora sono 28 le persone che hanno fatto ricorso alle cure mediche del pronto soccorso degli ospedali. Dieci sono state soccorse da ambulanze, altre 18 si sono presentate da sole. La maggior parte ha ferite lievi, alcuni si sono presentati sotto choc o colpiti da attacchi di panico.

In particolare nella frazione di Fleri, dove i crolli hanno interessato la vecchia chiesa del paese e dove si sono registrati alcuni feriti, non gravi, con contusioni, escoriazioni e un po’ di sangue e che si considerano dei “miracolati”. “Siamo vivi per miracolo”, ripetono ai cronisti e ai soccorritori. Sono componenti una famiglia di quattro persone – madre, padre e due figli minori – che hanno visto crollare le pareti della loro casa. “Eravamo a letto – ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo”.
Un 80enne è stato estratto da soccorritori dalle macerie della sua abitazione dove il sisma lo ha sorpreso nel sonno: portato in ospedale con un’ambulanza è stato accettato nel pronto soccorso in codice verde per delle contusioni alla testa. Lo stesso per un abitante di Pisano.

DANNI A CHIESE E ABITAZIONI. Il sisma ha danneggiato anche chiesa di Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale. Crollati il campanile e la statua di Sant’Emidio, venerato perché ritenuto il protettore dei terremoti. Mentre a Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani è stata abbandonata dagli ‘ospiti’: la struttura presenta delle lesioni e i pensionati si rifiutano di rientrarvi.
Altre antiche costruzioni sono crollate sempre a Fleri, Santa Venerina e Zafferana. In molte case le suppellettili sono ‘volate’ da mensole e vetrine e sono cadute a terra, aumentando il senso di paura tra gli abitanti dei locali. In molti paesi la gente è scesa per strada e soprattutto le famiglie con bambini hanno deciso di trascorrere la notte in auto per sicurezza.

SCIAME SISMICO. Nella notte la terra sull’Etna ha tremato diverse volte. Tutti eventi riconducibili all’eruzione in corso da due giorni sull’Etna, che ha fatto registrare un’ulteriore impennata dei valori dei tremori dei suoi condotti magmatici interni, segnale della presenza di grande ‘energia’ e di magma in movimento che spinge sulle pareti dell’edificio vulcanico.
“Non si può escludere un’apertura di bocche a quote minori da dove si sono aperte adesso, in particolare modo nella zona di Piano del Vescovo a sud della Valle del Bove. Se ci riuscirà, non lo sappiamo. Stiamo potenziando i sistemi di rilevamento sismici e Gps della deformazione del suolo in quella zona”, spiega il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera. “La forte sismicità – ha aggiunto – non ci lascia tranquilli. Vediamo come evolverà. Il terremoto è un evento singolo. La situazione ricorda quella dell’ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea: è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa”.
MASSIMA ALLERTA. A seguito dello sciame sismico che sta interessando l’area il capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli ha convocato il Comitato operativo e il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha convocato immediatamente a Palazzo Minoriti il Centro coordinamento soccorsi per fare il punto sul terremoto in due riunioni alle 4.30 e alle 6. Nelle zone interessate dal sisma lavorano dalla notte squadre dei Vigili del fuoco, Carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza, Polizia locale, volontari, personale del 118 e delle protezioni civili comunali.

Per un sopralluogo nelle zone colpite dal terremoto si sono alzati in volo elicotteri della Marina militare, della Guardia costiera, di Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e Vigili del fuoco. Il prefetto di Catania ha disposto per il sistema di sorveglianza e di messa in sicurezza un massiccio dispositivo di intervento con tutti gli uomini a disposizione, in coordinamento con il Dipartimento nazionale della protezione civile e quelli regionale e comunali.
Il sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri Vito Crimi ha assicurato che “sarà garantita la massima assistenza e immediata sistemazione a chi ha visto crollare la propria casa, per tutti gli altri saranno allestiti luoghi sicuri di ritrovo. L’Etna rimane sempre un vulcano pericoloso e questo nostro Paese purtroppo è molto fragile”.

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