“Moderati uniti? Dopo le Europee”

Il presidente Musumeci: "Non serve un argine al populismo, ma un progetto politico"

CATANIA – “Credo che non serva un argine al populismo, occorre una proposta, un progetto politico che sappia tornare a parlare all’area più vasta del popolo italiano che è quella dei moderati. Il governo nazionale è costretto a restare in piedi attraverso un accordo di compromesso programmatico proprio perché non c’è un’al – ternativa all’alleanza Lega-M5S. Abbiamo il dovere di dare un tetto a chi non si riconosce al populismo grillino né alla sinistra e per farlo pensiamo che serva un ampio progetto all’interno del quale ognuno conservi la propria identità”.
Così Nello Musumeci, a margine della firma dell’accordo con l’Ismett, commentando la proposta di Gianfranco Miccichè di porre un “argine” dei moderati contro populismo e sovranismo. “Al riguardo, faccio l’esempio della mia coalizione – ha proseguito Musumeci – un centrodestra organico. Pare che ci siano difficoltà, ostacoli, però è chiaro che, se non si è tutti d’accordo, sarà difficile potere varare il progetto che stiamo commentando. Però io voglio sperare che, ancora una volta, la Sicilia sia laboratorio politico e anticipatrice di scelte innovative proiettate su una dimensione nazionale”.
E parlando di Europee, in merito a un accordo unitario nel centrodestra: “Io ho parlato di un progetto politico, non di un cartello elettorale. A me sembrano troppo vicine le elezioni europee per potere consentire che un progetto politico innovativo possa essere condiviso dalla base e dal territorio. Mi sembra che per le Europee possa apparire difficile creare questo progetto politico. Magari alle Europee si potranno pensare altre formule, altre aggregazioni, patti federativi. Il progetto potrebbe nascere subito dopo le Europee.
Diventerà Bellissima terrà il congresso il 27 gennaio e deciderà anche la linea da adottare per le Europee”. Musumeci è tornato anche sul voto segreto (una “cosa indegna, un’odiosa prassi, auspico che in maniera trasversale si possa, finalmente, decidere di abrogare”) e sulla modifica de la legge elettorale regionale: «Ben venga. Una delle proposte che questo governo ha avanzato all’inizio della legislatura è proprio questa. E’ as – surdo che con il voto disgiunto si possa direttamente eleggere il presidente della Regione, ma non si consenta allo stesso un minimo margine».

scroll to top