Metà degli studenti pentiti da scelte dopo scuole medie

Report AlmaDiploma: le famiglie risultano comunque decisive per le decisioni dei figli

ROMA – L’orientamento per decidere quale scuola scegliere dopo le scuole medie non funziona o funziona poco e male se è vero che quasi 1 diplomato su 2 è pentito della scelta fatta (anche se la metà dei diplomati è soddisfatto delle attività di orientamento realizzate all’interno dei percorsi scolastici).
E’ quanto emerge dall’Indagine sul Profilo dei Diplomati 2018 di AlmaDiploma e AlmaLaurea presentata in occasione del XVI Convegno nazionale AlmaDiploma, “Orientare e (È) Educare – Percorsi, strumenti e nuove strategie di continuità”.
Il Rapporto mostra infatti che se tornassero ai tempi dell’iscrizione alle scuole superiori, mentre 54 diplomati su cento ripeterebbero lo stesso corso, 34 diplomati su cento frequenterebbero un indirizzo diverso (8 sceglierebbero un diverso indirizzo/corso della propria scuola e 26 cambierebbero sia scuola che indirizzo); infine 12 ripeterebbero il corso ma in un’altra scuola.
La quota dei diplomati che cambierebbe corso e/o scuola è più elevata tra i professionali (50,7%), seguiti dai tecnici (46,2%), e dai liceali (44,9%). Il disorientamento dei ragazzi è forte anche nella fase del post diploma: il 14% è molto incerto sul proprio futuro formativo e professionale, e la percentuale che è più elevata tra i tecnici (21,1%) e professionali (22,5%) rispetto ai liceali, che sono solo il 7,7%.
Il report evidenzia che a influire maggiormente sulle scelte dei ragazzi, relativamente al tipo di scuola da frequentare, sono i genitori, influenza che aumenta con il trascorrere del tempo.
Inoltre, i genitori influenzano maggiormente le scelte dei figli se sono in possesso di una laurea: il 67,5% dei diplomati con genitori laureati dichiara che i propri genitori hanno avuto un ruolo rilevante rispetto al 55,9% di chi ha genitori con titoli inferiori al diploma e quando ricoprono posizioni professionali di alto livello 65,7% rispetto al 56,3% di chi svolge un lavoro esecutivo.
L’indagine conferma poi la relazione fra contesto familiare di provenienza e scelta del tipo di scuola secondaria di II grado. Ancora oggi, la quota di diplomati con genitori in possesso di titoli di laurea è massima fra chi ha frequentato i licei classici (62%) e scientifici (43,9%), si riduce fra gli istituti tecnici (16,9% tecnico tecnologico e 14,8% tecnico economico) e i professionali (dall’11% del professionale per i servizi all’8,9% del professionale per l’industria e l’artigianato).
Dallo studio emerge una soddisfazione elevata (di oltre il 60%) per le esperienze di stage durante i percorsi di alternanza scuola-lavoro, soprattutto tra gli indirizzi professionali e tecnici.
“E’ interessante rilevare – commenta Mauro Borsarini, presidente dell’associazione AlmaDiploma – come la generale e complessiva soddisfazione per i percorsi di alternanza scuola lavoro testimoni, da un lato, come questa attività sia ormai consolidata e radicata nell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche di II grado, in particolare negli indirizzi tecnici e professionali dove l’alternanza era già prevista nei piani di studio, opzionale o istituzionale, ben prima della Legge 107, e dall’altro come l’obbligatorietà estesa anche ai Licei non abbia indebolito il percorso, anzi”.

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