La battaglia di Pietro

Il figlio Mimmo Crisafulli è stato investito e ucciso a Catania: "Dall'archiviazione alla riapertura del caso, adesso chiediamo giustizia nel processo, no al patteggiamento"

Travolti e uccisi, processo per omicidio stradale

CATANIA – Inizierà il prossimo 8 gennaio, alle 9, il processo per la morte di Domenico Crisafulli, per tutti Mimmo, ucciso da una Smart guidata da una donna che non si è fermata allo stop all’incrocio di via Del Bosco, angolo via De Logu, in zona Barriera, il 6 marzo 2017.
“Dall’archiviazione all’apertura delle indagini e ora al processo è stato un grande passo in avanti – ha commentato il papà di Mimmo, Pietro Crisafulli (presidente di Sicilia Risvegli Onlus e regista del film “La voce negli occhi”) – Ci opporremo categoricamente alla richiesta di patteggiamento, questa alternativa non deve esistere per questi crimini”.
Accanto a Pietro Crisafulli ci sarà anche Alberto Pallotti (presidente nazionale dell’Associazione familiari vittime della strada), che si costituirà parte civile. “Pietro ci ha chiesto un intervento – ha commentato in una nota Pallotti – Chiedo a tutta l’associazione di stringersi a questa famiglia in un processo molto difficile. Chiedo a chiunque di sostenere questa battaglia per la giustizia, difendendo la memoria di Mimmo, la famiglia Crisafulli e ogni cittadino da questa assurda strage stradale che continua. Noi siamo disposti a fare tutto quello che è in nostro potere, scriverò ai vertici del palazzo di Giustizia per chiedere di rivedere questa posizione e impedire questo patteggiamento”.
Di fatto il papà di Mimmo reputa “vergognosa e offensiva la richiesta di patteggiamento della pena di 5 mesi e 10 giorni con la condizionale e la non menzione nel casellario giudiziale avanzata dall’avvocato della difesa” e annuncia che l’8 gennaio “io, la mia famiglia ed altri saremo davanti a questo palazzo della vergogna, per opporci e dare vera giustizia a mio figlio”.

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