Sbarcati 264 migranti a Pozzallo. “A bordo anche una bimba di 15 giorni”

Per l'Onu il barchino sarebbe partito da Misurata in Libia: "I passeggeri lasciati in mare per tre giorni senza acqua e cibo"

POZZALLO (RAGUSA) – Sono sbarcati tutti i 264 migranti che erano arrivati ieri sera a Pozzallo. A fare accelerare le procedure hanno contribuito anche motivi di sicurezza per le cattive condizioni del barcone sul quale si trovavano e che è stato trainato da un peschereccio fino al porto del Ragusano.
Nel barcone vi erano 184 uomini, 43 donne e 37 minorenni. Le persone sono state rifocillate e visitate dal personale medico e saranno ora spostate in diversi centri di accoglienza.
Secondo Unchr Italia “i migranti sono “partiti da Misurata in Libia il 22/11”, compresa “una bimba di 15 giorni nata in un hangar senza assistenza medica con ancora tracce di sangue sul corpicino e i segni del cordone ombelicale al collo” e anche “233 eritrei” che “per 1-2 anni” sono stati tenuti “nelle prigioni dei trafficanti” sono “sopravvissuti a torture, abusi, malnutrizione” con un “riscatto pagato più volte”.
La madre della neonata di 15 giorni ha raccontato di essere stata violentata durante la permanenza in un campo di detenzione libico, ha solo 19 anni e ha partorito da sola. “Oggi questi visi sofferti di donne – commentano i volontari della Misercordia di Modica, intervenuti a Pozzallo per lo sbarco – ci ricordano di restare dalla parte delle donne vittime di violenza, qualunque sia il colore della loro pelle”.
Per l’Unchr, “i migranti sono stati su “barchino traballante” in “mare per 3 giorni, senza cibo e acqua. Loro sono miracolosamente vivi a Pozzallo. Altri invece, scomparsi in queste stesse ore. Il soccorso in mare è fondamentale, assieme a un meccanismo sicuro e prevedibile di approdo”.
 

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